L'ANALISI
25 Giugno 2025 - 16:54
Massimo Dell'Anna (GdF), Federico Cardinali (Carabinieri) ed Ettore Guidone (Polizia stradale)
CREMONA - Il controllo stradale, in chiave di contrasto alle stragi del sabato sera dovute all’abuso di sostanze alcoliche o stupefacenti, non è tra i compiti principali della Guardia di finanza. Ma i 130 operatori agli ordini del colonnello Massimo Dell’Anna, che da tre anni guida le Fiamme gialle a livello provinciale, sono impegnati anche su questo fronte. Un centinaio sono in forza al comando di Cremona, gli altri 30 alla tenenza di Crema. Si coordinano con le altre forze dell’ordine, in special modo quando la prefettura organizza operazioni congiunte che impegnano gli operatori su tutto il territorio provinciale.
«Fare prevenzione è decisivo per questo plaudo all’iniziati a del quotidiano La Provincia legata alla distribuzione dell’alcol test – esordisce Dell’Anna –: negli anni l’inasprimento delle normative in merito alla guida in stato di ebbrezza ha sicuramente contribuito ad arginare gli incidenti stradali, purtroppo però ne accadono ancora. Sono tragedie inaccettabili innanzitutto dal punto di vista umano, distruggono vite, famiglie, affetti. Lasciano un segno incancellabile sulla vita di molte persone. Senza dimenticare inoltre il loro costo sociale, anche in termini di perdita di risorse per il tessuto economico nazionale».
I controlli stradali della Guardia di finanza si concentrano soprattutto sul trasporto merci e poi su patenti e assicurazioni. «Purtroppo troviamo ancora persone che si mettono al volante dopo aver bevuto – prosegue il colonnello - fortunatamente nei più giovani c’è una crescente consapevolezza relativa all’importanza di non mettersi al volante se si sono consumati alcolici. Si organizzano, chi guida non beve. Questo è uno dei principali risultati raggiunti grazie al progressivo aggiornamento delle norme del codice della strada».
Il lavoro da fare in termini di prevenzione non si ferma certo adesso. «Chi invece sottovaluta ancora il problema dell’abuso di alcolici e il pericolo che comporta il mettersi al volante in condizioni non idonee, è la generazione prima - conclude il comandante provinciale -: tra 40enni e 50enni rimane una certa reticenza».
«Negli ultimi anni la situazione è migliorata, ma il lavoro non deve mai fermarsi, sia nel campo della prevenzione e dell’educazione, sia per i controlli sul campo». Il luogotenente Federico Cardinali, piacentino e da 20 anni alla Radiomobile dei carabinieri di Cremona, che comanda da tre, ha vissuto il progressivo inasprimento delle norme in materia di guida in stato di ebbrezza. «I risultati ci sono. L’ultima disposizione governativa risale a fine 2024. Si sono inasprite le multe, mentre i limiti restano gli stessi». Influisce il deterrente della prospettiva di vedersi togliere la patente per anni, come avviene per i più giovani, che l’hanno appena conseguita, nel caso in cui siano fermati al volante dopo aver consumato alcool.
Il tasso zero, ovvero il divieto assoluto, si accompagna ad un impegno sul campo degli stessi carabinieri, sovente nelle scuole. «Sono anni che ci spendiamo in incontri con gli studenti anche su indicazione della prefettura, parlando molto di alcool con i più giovani – prosegue il comandante del Radiomobile –: e in generale l’abuso fa male sempre, non solo quando si guida. Fino a quando ci saranno morti sulle strade non potremo dire di avere vinto». Tecnicamente, le pattuglie sottopongono l’automobilista prima al test precursore, che dà l’indicazione se una persona ha bevuto troppo o meno. Se risulta positivo si passa al test vero e proprio che fornisce il dato preciso.
«I ragazzi più giovani sono sensibili al fatto che non debbano bere quando guidano, lo abbiamo toccato con mano in occasione delle nostre campagne. I neo patentati che vengono sanzionati sono molto pochi in confronto alle altre fasce di età. Le resistenze a sottoporsi all’etilometro sono dovute al fatto che la persona sia sotto effetto di alcolici e dunque riottosa e aggressiva, ma nella stragrande maggioranza dei casi c’è collaborazione. Un cambiamento culturale c’è stato lo vediamo anche negli alcol test disponibili nei locali pubblici e in farmacia. La strada tracciata è quella giusta, anche a livello di informazione e per questo il lavoro del quotidiano La Provincia è fondamentale».
«Il nostro è un lavoro sulla strada e di conseguenza siamo avvezzi ad imbatterci in casi limite, ma a livello generale direi che negli ultimi anni la situazione è molto migliorata. C’è una presa di coscienza importante, anche e soprattutto tra i più giovani». Ettore Guidone, da 15 mesi è al comando della polizia stradale di Cremona. Ha preso il posto di Federica Deledda. Una carriera che in precedenza lo ha visto impegnato a Reggio Emilia e prima ancora a Piacenza e Alessandria.
«La prevenzione è fondamentale — prosegue Guidone — per questo siamo al fianco di ogni iniziativa che va in questa direzione, come appunto l’alcol test che verrà distribuito sabato con il quotidiano La Provincia. L’attenzione mediatica crescente è un fattore importante, ad essa va aggiunta la collaborazione con gli enti locali e le scuole. Noi siamo impegnati sovente in attività di questo tipo, grazie agli agenti dei tre distaccamenti. La scorsa settimana, ho partecipato a un convegno dell’Inail legato alla sicurezza e in particolare agli incidenti in itinere, nel tragitto da casa al posto di lavoro». Al comando di Guidone ci sono 75 effettivi, distribuiti tra Cremona e i tre distaccamenti di Crema, Pizzighettone e Casalmaggiore.
Un presidio costante del territorio, con l’esclusivo controllo 24 ore su 24 dell’unico tratto autostradale che attraversa la provincia, la A21. «Si tratta del nostro compito principale – conclude il comandante – a cui associamo il resto delle attività. Il discorso della sicurezza stradale e del controllo del territorio ormai non può prescindere dalla collaborazione interforze e soprattutto dalla rilevanza crescente che hanno i corpi di Polizia locale, specialmente nelle città, per quanto riguarda gli interventi in caso di incidenti. In questo territorio, anche confrontandolo con le mie precedenti esperienze, c’è un ottima sinergia. Trovo delle analogie soprattutto con Piacenza e provincia, anche per ragioni legate alle dimensioni dei due principali centri urbani. E tracciando un bilancio personale dell’esperienza di questi ultimi 15 mesi, sottolineo il fatto che si sia creato un ottimo rapporto umano con i colleghi».
L’etilometro che sarà distribuito gratuitamente nelle edicole a tutti i lettori de La Provincia di Cremona e Crema sabato 28 giugno è un modello usa e getta utilizzato per misurare l’alcolemia da un campione di respiro. Il più basso contenuto di alcol riconosciuto mediante questo test corrisponde a 0,2 g/l (grammi di alcol in volume di sangue), che corrisponde a circa 0,1 mg /l (grammi di alcol in volume di espirato). Già una concentrazione di 0,2 g/l può compromettere la capacità di guida, causando un rischio diretto per la vita e la salute e un rischio per gli altri utenti della strada.
È il caso di ricordare che questo etilometro è progettato per uso personale e non è stato approvato per la misurazione ufficiale dell’alcolemia. Il che significa che la lettura del contenuto di alcol nel sangue non può essere utilizzata come prova, in particolare per dimostrare di essere o non essere intossicati dopo aver consumato alcol. All’indirizzo https://documento.crol.it/etilometro.pdf si trovano il manuale e le condizioni di utilizzo.
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