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LE REPLICHE DELLE OPPOSIZIONI AL SINDACO

Voci critiche e proposte per il futuro di Cremona

Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Novità per Cremona, Oggi per Domani e M5S : i gruppi consiliari tracciano il bilancio del primo anno della Giunta Virgilio. Sicurezza, cantieri, fondi Tamoil, inclusione e cultura: tra accuse di immobilismo e aperture al dialogo, emerge una città in cerca di visione

La Provincia Redazione

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25 Giugno 2025 - 05:05

Voci critiche e proposte per il futuro di Cremona

Il sindaco Andrea Virgilio e piazza del Comune

CREMONA - A dodici mesi dall’insediamento della Giunta guidata dal sindaco Andrea Virgilio, le opposizioni tracciano un bilancio del primo anno di amministrazione. Dai cantieri che paralizzano la città al caso Saap, dalla sicurezza urbana alla gestione dei fondi Tamoil, passando per cultura, servizi e trasparenza amministrativa: i diversi gruppi consiliari — dalla Lega a Fratelli d’Italia, da Forza Italia a Novità per Cremona, fino al Movimento 5 Stelle e alla lista civica Oggi per Domani — analizzano con toni, priorità e linguaggi differenti ciò che a loro giudizio non ha funzionato, e rivendicano il ruolo svolto in Consiglio comunale.

C’è chi parla apertamente di “declino” o “palude istituzionale”, chi punta il dito sulla “diarchia” tra sindaco e presidente del Consiglio comunale, e chi invece sottolinea i risultati ottenuti grazie a mozioni condivise. 

Da Jane Alquati a Marco Olzi, da Alessandro Portesani a Paola Tacchini, da Maria Vittoria Ceraso ad Andrea Carassai, le voci dell’opposizione raccontano una Cremona attraversata da criticità irrisolte, ma anche da spazi di confronto e occasioni di proposta. E soprattutto da una domanda aperta: quale visione guiderà la città nei prossimi quattro anni?

FDI: «GIUNTA SENZA VISIONEDA NOI PROPOSTE CONCRETE»

«Fratelli d’Italia ha scelto una linea di opposizione responsabile: mai pregiudiziale, ma profondamente determinata a dare voce alle istanze vere della città, dentro e fuori dal Consiglio comunale». 

olzi

Il capogruppo Marco Olzi spiega così la rotta tenuta da FdI durante il primo anno sui banchi dell’opposizione: «Il nostro metodo non è mai stato quello della protesta fine a sé stessa, ma quello dell’ascolto, della proposta, della contrarietà quando non si condivide e dell’azione concreta». Quanto alle questioni sul tappeto: «Tra i temi su cui siamo intervenuti con maggiore decisione, c’è senz’altro la sicurezza urbana. In troppi quartieri — e anche in zone centrali — si sono moltiplicati episodi di degrado e microcriminalità, suscitando una preoccupazione reale tra i cittadini. Di fronte a una sottovalutazione evidente da parte della Giunta, Fratelli d’Italia ha portato il tema in Consiglio e ha ottenuto un risultato concreto: l’approvazione a maggioranza della proposta per l’inserimento della stazione di Cremona nel programma Strade Sicure. Si tratta di un passo importante, che confidiamo venga ora accolto anche dal Governo: una misura attesa, che può rafforzare il presidio del territorio e restituire fiducia a chi, ogni giorno, vive la città. Risultati si sono visti anche sul fronte del decoro urbano. A seguito delle nostre sollecitazioni, l’amministrazione ha parzialmente accolto le nostre richieste, disponendo — compatibilmente con la normativa — il blocco di nuove aperture di distributori automatici h24 in centro. Un primo risultato, non risolutivo, ma significativo: segno che un’opposizione seria, quando fonda le proprie battaglie su buone ragioni, può produrre effetti positivi. Non meno centrale per noi è il tema della disabilità e dell’inclusione scolastica, ambito in cui sono emerse gravi lacune organizzative nei primi mesi di mandato. Di fronte al disagio manifestato da numerose famiglie, FdI ha proposto un Garante comunale per la disabilità: una figura autonoma, competente, in grado di offrire ascolto, tutela e rappresentanza a chi troppo spesso viene ignorato dalle scelte amministrative. Il problema di fondo dopo 12 mesi di governo cittadino, è l’assenza di una chiara direzione politica. Le scelte della Giunta appaiono frammentarie, spesso timide, più reattive che strategiche. Si interviene solo sotto pressione o in risposta a emergenze. Manca una visione complessiva, capace di guidare la città con continuità e coerenza. FdI continuerà a esercitare un’opposizione ferma e costruttiva, con la volontà di rappresentare quella parte di Cremona che chiede più sicurezza, più ordine, più rispetto per il bene comune. La nostra alternativa al centrosinistra non si limita al semplice dissenso, ma punta a lavorare con metodo per proporre un modello diverso e migliore di città: più efficiente, più coesa, più consapevole».

LA LEGA: «OK SULLA TAMOIL, MALE SUI CANTIERI»

«Parto da una valutazione dei fatti di questi giorni: la città — sottolinea Jane Alquati (consigliere comunale della Lega e vicepresidente del Consiglio) — è paralizzata da cantieri aperti in contemporanea: da via Milano (semaforo davanti al centro sportivo Stradivari) al passaggio a livello di via Ghinaglia, proseguendo in via Massarotti e via Trebbia. Lo stesso problema si pone anche in tutto il quartiere Sant’Ambrogio. Mancano certezze sulle tempistiche di chiusura e mancano comunicazioni tempestive»

jane.

Poi il caso Ponchielli: «La recente nomina di Andrea Cigni alla guida del Teatro Lirico di Cagliari da parte del Ministero della Cultura rappresenta un prestigioso riconoscimento a livello nazionale, che conferma il valore e la qualità del lavoro svolto in questi anni a Cremona. È fondamentale, alla luce di questa nuova fase, che il percorso per l’individuazione del nuovo Sovrintendente sia improntato alla massima trasparenza e apertura, per evitare le pesanti polemiche che avevano accompagnato la nomina precedente nel 2021 e per garantire al nostro teatro un futuro». Alquati poi passa alla «totale debacle della vicenda Saap con pesanti responsabilità politiche e tecniche. La recente sentenza del Tar ha rappresentato non solo un’importante vittoria giuridica, ma anche una forte sconfitta politica per un’amministrazione che non ha considerato le reali esigenze delle persone, affidando un servizio cruciale a un soggetto privo di radicamento territoriale mettendo così a rischio la qualità dell'assistenza, la continuità educativa e la serenità di centinaia di famiglie». Sul fronte della sicurezza, «il Consiglio ha approvato quasi all’unanimità il Daspo urbano per tutelare vivibilità e decoro urbano. Gli ultimi episodi indicano che servono ulteriori criteri attuativi con Prefettura e Polizia, sanzioni chiare, monitoraggio costante. La Lega ha dimostrato di essere al fianco dell’amministrazione su questa partita: la deputata Silvana Comaroli ha annunciato l’arrivo di sei nuovi agenti (cinque per la Questura, uno per la Stradale) per garantire più controllo del territorio e contrasto alla microcriminalità e per rispondere anche alle sollecitazioni del Sindacato Autonomo di Polizia». Infine «una nota dubbio positiva riguarda l’uso dei fondi Tamoil: l’Ufficio di Presidenza ha affrontato un percorso approfondito e partecipato scegliendo progetti che avranno nell’immediato un forte impatto cittadino. Tutti i membri, anche la stessa maggioranza, hanno inoltre apprezzato il progetto presentato dal gruppo Lega dichiarando disponibilità a reperire fondi di finanziamento. La Lega proseguirà con convinzione il proprio ruolo di opposizione alla Giunta Virgilio con la presentazione di atti politici in Consiglio Comunale come ha fatto in questo primo anno di mandato».

FORZA ITALIA: «LEADERSHIP SEMPRE PIÙ DEBOLE»

«A un anno dall’insediamento della Giunta Virgilio, Cremona appare come una città priva di una guida politica autorevole». Parte da qui il bilancio tracciato dal consigliere comunale di Forza Italia, Andrea Carassai: «Il sindaco Andrea Virgilio sembra aver abdicato al suo ruolo.

carassai

Sulle partite più importanti — dal tema sicurezza alla gestione dei fondi del risarcimento Tamoil — l’assenza del sindaco è evidente. Al suo posto, sempre più spesso, si erge il presidente del Consiglio Comunale Luciano Pizzetti, che finisce per svolgere un ruolo politico e di indirizzo che non gli spetterebbe per mandato istituzionale. Siamo di fronte a un’anomalia politica preoccupante: la figura del sindaco si è ritratta nell’ombra, mentre Pizzetti agisce di fatto come regista delle scelte strategiche della Giunta. È lecito chiedersi chi stia davvero amministrando Cremona. Non basta una presenza formale: serve una leadership forte, visibile, capace di assumersi responsabilità. E questo, in un anno, non si è visto. L’insicurezza in città non è una percezione, ma un fatto reale, concreto, che tocca la vita quotidiana delle persone. La risposta dell’amministrazione è stata debole, retorica, a tratti persino negazionista. Nessun piano serio, nessuna visione di lungo periodo. Solo slogan e minimizzazioni. E anche su questo tema, chi parla è Pizzetti, non il sindaco. Cremona ha ottenuto un risarcimento significativo dalla vicenda Tamoil, un’opportunità unica per investimenti strategici su ambiente e salute. La Giunta, però, ha scelto interventi ordinari e frammentari. Questa scelta denuncia l’assenza di visione e competenze tecniche. Ancora una volta, la regia politica sembra esterna alla Giunta. Nella gestione dei servizi alla persona, la Giunta ha scelto la via meno adeguata: quella della gara pubblica, in contrapposizione al modello dell’accreditamento adottato in tutto il territorio cremonese. Il risultato? Un contenzioso al Tar, un sistema in stallo e un’amministrazione che ha perso la faccia, dimostrando improvvisazione e arroganza. A rendere ancora più opachi i contorni di questa confusione istituzionale contribuisce il ruolo passivo della maggioranza consiliare, che si limita a ratificare acriticamente le decisioni della giunta. Più che esercitare una funzione di indirizzo politico, essa si configura come un mero ‘votificio’, incline ad approvare ogni deliberazione, anche a costo di silenziare dissensi interni, in virtù di un atteggiamento subordinato nei confronti del partito. Un anno è passato, e tra un sindaco non ancora nel pieno delle sue funzioni, una maggioranza supina, e assessori che latitano, Cremona sta vivendo una fase progressiva di declino in termini demografici e di capacità attrattiva. Per invertire la traiettoria occorrerebbero profili e capacità che la sinistra non sa e non può esprimere».

«UNA DIARCHIA AL GOVERNO. CHI COMANDA DAVVERO?»

portesani

Non fa sconti al sindaco il capogruppo di Novità a Cremona e suo antagonista al ballottaggio Alessandro Portesani: «È paradossale tracciare un bilancio del primo anno di amministrazione Virgilio, non solo per l’instabilità crescente della sua posizione, ma per l’opacità del suo reale ruolo. Dopo 12 mesi è evidente che ciò che avevamo profetizzato in campagna elettorale si è avverato: il vero decisore politico e amministrativo pare essere Luciano Pizzetti. Si è consolidata una diarchia confusa, che genera un pericoloso cortocircuito istituzionale tra chi siede con la fascia tricolore e chi presiede il Consiglio comunale. Il risultato? Una palude, una centrifuga impazzita dove tutto si mescola e nulla si distingue. La città si trova prigioniera di questa ambiguità. Sull’ambiente, il sindaco annunciava — ancora prima dell’insediamento — che l’impianto a biometano era cosa chiusa. Un dietrofront rispetto a quanto dichiarato per mesi. Perché cambiò idea una domenica pomeriggio? Sui fondi Tamoil, è bastato un polverone per far sparire Virgilio dalla scena, lasciando che Pizzetti gestisse da solo la vicenda. Sicurezza. A primavera Cremona è diventata un ring, e mentre il sindaco si giustificava parlando di ‘percezioni’, Pizzetti otteneva un accordo per l’arrivo dell’esercito. Chi ha deciso? Chi rappresenta la città? L’elenco continua: il caos sull’esclusione delle coop sociali per i disabili (con tanto di bocciatura al Tar), le grandi infrastrutture mai affrontate dal primo cittadino. Ogni volta che l’amministrazione va in apnea, ecco che Pizzetti torna a mettere le pezze da sindaco in pectore. E intanto Virgilio getta la palla in tribuna, il suo sport preferito. Non contento, ci accusa di gettare discredito sulla città solo perché osiamo criticarlo. Un sillogismo maldestro: ‘Io sono la città, chi critica me la offende’. Un’argomentazione che avrebbe fatto venire la pelle d’oca al povero Aristotele. Un atteggiamento tra il Marchese del Grillo e un Fonzie fuori tempo massimo, con l’ansia perenne che il mentore politico gli mangi i pidocchi in testa. Poi ironizza sul nostro ‘divertimento’: ma non siamo noi a divertirci, semmai lui, quando si rifugia in un tono caricaturale. Dice di non essere un sindaco social, eppure nelle apparizioni importanti è sempre al fianco di Pizzetti. La verità è che ha perso il contatto con la città vera: è chiuso nel palazzo, circondato da fedelissimi e schermato da chi scambia l’allineamento con promesse di poltrone e cadreghe. Ogni voce critica è bollata come eresia. Il dissenso viene ridicolizzato e isolato. A pagare tutto questo sono i cremonesi. Gli impianti sportivi cadono a pezzi, gli appalti appaiono gestiti nel pressapochismo, il decoro urbano è ai minimi termini, la sicurezza un miraggio, il traffico un rebus. Le istituzioni culturali penalizzate. Un anno dopo, Cremona è stanca e smarrita. Fino a quando dovrà camminare in questa Via Crucis amministrativa?»

CERASO: «DISCONTINUITÀ COL PASSATO»

ceraso

È «discontinuità» la parola chiave per Maria Vittoria Ceraso, della lista civica Oggi per Domani: «Il primo anno della Giunta Virgilio si caratterizza, a mio modo di vedere, in discontinuità rispetto al passato, per i diversi atti approvati, alcuni addirittura all’unanimità, in Consiglio comunale, molti dei quali presentati dall’opposizione, su argomenti sentiti dai cittadini. Tra i più rilevanti gli ordini del giorno aventi ad oggetto sicurezza urbana, Daspo, Strade sicure, interventi urgenti in piazza Roma, limitazione all’insediamento di nuovi distributori automatici in centro storico, zona logistica, creazione di luoghi sicuri per le donne, comunicazione non ostile per promuovere nuovi linguaggi e nuovi stili per riavvicinare le persone alla politica. Approvate all’unanimità anche le deliberazione relative agli atti fondamentali sui temi sociali come Cremona Solidale e il Piano di Zona. Molti gli argomenti approfonditi nelle Commissioni (cartella sociale informatizzata, pronto soccorso veterinario, mensa scolastica) e nell’Ufficio di Presidenza (nuovo Ospedale, la Fiera, la destinazione dei fondi Tamoil, candidatura di Cremona a Città italiana della Cultura) diventati veri luoghi di confronto e approfondimento su temi cruciali sui quali è fondamentale trovare un’intesa tra maggioranza e opposizione. Permangono le note e direi ancora gravi criticità sul tema delle manuntezione strade, verde, alloggi popolari, commercio, viabilità e pianificazione cantieri, sosta, raccolta differenziata e piscina. Rispetto ad alcune di queste ho proposto ordini del giorno che attendono di essere approfonditi nelle competenti commissioni. Ma la questione che più mi ha vista distante da questa Giunta è stata quella relativa al Saap soprattutto per la mancanza di sensibilità e ascolto nei confronti di famiglie e lavoratori. Mi auguro di ritrovare una sintonia quando andremo a discutere, nel prossimo Consiglio, alcuni miei ordini del giorno a cui tengo particolarmente sul Piano adolescenza, Consiglio comunale dei ragazzi, la valutazione impatto generazionale, il pericolo dell’uso tra i ragazzi delle armi bianche e sul tema dell’ospitalità di universitari da parte di cittadini anziani che vivono soli. Considero particolarmente positivo il percorso voluto dal presidente del Consiglio Luciano Pizzetti per la revisione dello Statuto e del Regolamento del Consiglio comunale che riguarderà anche i principali strumenti di partecipazione popolare come referendum e petizioni affinché possano diventare sempre più efficaci nei rapporti con l’amministrazione. Di contro l’auspicato ‘rivolteremo il bilancio come un calzino’ attraverso la razionalizzazione delle spese non mi pare si sia realizzato a fronte invece dell'aumento di alcune tariffe a carico dei cittadini».

M5S: «BENE LA MOZIONE LAV ANTI-BOTTI»

tacchini

Parte dalla sua prima esperienza come consigliera comunale Paola Tacchini, eletta dalla coalizione M5S - Cremona cambia musica: «Personalmente in questo primo anno ho davvero imparato moltissimo. I rapporti con la maggioranza e le opposizioni (di fatto non appartengo a nessuno dei vari schieramenti) sono sempre stati all’insegna del rispetto per le persone, pur non condividendone alcune ideologie e posizioni sia del Pd che del centrodestra, ma riuscendo a trovare anche dei punti in comune. Ma facciamo una carrellata. La frase che non dimenticherò mai è quella del presidente del Consiglio in occasione della presentazione del progetto del nuovo ospedale: ‘Non è tempo dei se ma dei come’ per la quale mi sono trovata in una situazione che per rispetto istituzionale mi ha limitato nella tipologia di domande. In seguito ciò ha creato un forte malcontento e incomprensioni nei miei confronti da parte del Movimento per la Riqualificazione dell’ospedale, nonostante noi continuiamo ad essere convintamente contrari al nuovo ospedale. Segue la vicenda delle scorie radioattive cesio: due interrogazioni presentate in cui sono state dribblate le domande dirette con non risposte tanto che le informazioni le ho provate a chiedere al Prefetto e sto ancora attendendo il verbale in merito. Successivamente abbiamo appoggiato la giusta protesta delle educatrici e dei genitori dei ragazzi disabili nel ‘pasticcio’ della gestione bando Saap, e sappiamo come è andato a finire con il ricorso al Tar. Un’altra delusione per me è stata la quasi totale astensione del Pd cremonese (mentre ho apprezzato molto l’appoggio di Sinistra Italiana e della instancabile consigliera Vittoria Loffi) nel sostenere i referendum sul lavoro e per la cittadinanza. Inoltre mi dispiace molto per l’insuccesso nel portare a termine la nostra mozione sul salario minimo, rinviata con artifici vari da più di un anno dal Consiglio comunale alla commissione di pertinenza e viceversa e non ancora votata. Nella mozione delineiamo gli indirizzi che il Comune deve porre nelle gare per i servizi che appalta nelle scuole d'infanzia. In ultimo anche la petizione sull'uso dei fondi Tamoil in definitiva non ci ha convinti, nonostante la parte sicuramente positiva, ma troppo generica di ripiantumazioni, perché avendo partecipato insieme ai promotori alla raccolta firme, crediamo che non ci sia stata la volontà di fare un passaggio in più verso le loro richieste. Tra le note positive la mozione presentata dalla Lav contro i botti alla quale abbiamo lavorato insieme alla maggioranza trovando un accordo per limitarne l'utilizzo insieme ai fuochi d’artificio. Altra tra le note positive è stata l’approvazione insieme alla maggioranza della mozione che chiedeva il riconoscimento dello Stato di Palestina».

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