L'ANALISI
24 Giugno 2025 - 05:20
PANDINO - Era prevedibile e purtroppo sono bastati pochi giorni per averne conferma. L’invasione di popillia japonica, l’insetto infestante originario del Giappone, da Spino d’Adda si sta diffondendo a macchia d’olio nei centri vicini. Segnalazioni arrivano anche da Pandino dove il vorace coleottero sta divorando piante e siepe, specialmente le foglie degli alberi da frutto.
Proprio come avviene ormai da qualche settimana a Spino. Ormai è a tutti gli effetti la piaga dell’estate, almeno per quanto riguarda il verde pubblico e privato. Le disinfestazioni promosse dagli enti locali, con cadenza periodica e destinate soprattutto a prevenire la proliferazione delle zanzare, sembrano non avere la stessa efficacia nei confronti della popillia. Essendo un insetto alloctono, non ha antagonisti naturali che ne possano rallentare la proliferazione. Sta divorando piante da frutto e arbusti che producono bacche, nei giardini di diversi spinesi.
In allerta anche gli agricoltori. La popillia ha effetti dannosi anche sulle coltivazioni, in particolare le viti, ma non disdegna le coltivazioni di mais e soia. In Lombardia e Piemonte ha già causato danni in diverse zone negli ultimi anni e poi si è progressivamente diffuso anche alle altre regioni del Nord: dall’Emilia Romagna, sino al Trentino. Pare che l’arrivo dei primi esemplari di questo coleottero risalga al 2014 quando ne vennero trovati nella valle del Ticino. Di albero in albero, di siepe in siepe, di coltivazione in coltivazione, si è poi diffuso a gran parte della pianura lombarda, ma anche piemontese. Preoccupati dunque gli agricoltori, ma anche i titolari di vivai e attività legate al giardinaggio e all’ortofrutta. Chi ha piante di questo tipo può cercare di correre ai ripari, coprendo con un telo leggero la parte sommitale dell’albero. Certo in caso di un’estensione importante il lavoro diventa improbo. L’obiettivo sarebbe quello di non far posare il coleottero, che così non può colonizzare la pianta. Pare infatti che tenda sempre ad arrivare dall’alto, non riuscendo invece a raggiungere foglie, rami e frutti dal basso.
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