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IL CASO

I sindaci: «Si sospenda quell’uscita da Dedalo 2000»

I primi cittadini degli altri comuni contestano la scelta unilaterale di San Giovanni di lasciare l’Istituto Comprensivo e chiedono un tavolo provinciale per garantire stabilità e continuità educativa sul territorio

Pierluigi Cremona

Email:

pierluigi.cremona@virgilio.it

22 Giugno 2025 - 12:01

I sindaci: «Si sospenda quell’uscita da Dedalo»

SAN GIOVANNI IN CROCE - Richiesta di sospensione del recesso del Comune di San Giovanni dall'Istituto Comprensivo Dedalo 2000 di Gussola e apertura di un tavolo di confronto territoriale con la 'regia' della Provincia. È quanto chiedono i sindaci degli altri comuni facenti parte dell'Ic in una lettera inviata al presidente Roberto Mariani e al dirigente dell'ufficio scolastico provinciale Imerio Chiappa.

A sottoscriverla:

  • Stefano Belli Franzini (Gussola),
  • Alessandro Gozzi (Martignana di Po),
  • Alessandro Farina (Torricella del Pizzo),
  • Marco Magni (Scandolara Ravara),
  • Vittorio Ceresini (Solarolo Rainerio),
  • Nicolò Garavelli (Cingia de’ Botti),
  • Antonietta Premoli (Motta Baluffi),
  • Andrea Rivieri (Casteldidone),
  • Dino Maglia (San Martino del Lago).

L'argomento del passaggio di San Giovanni da Dedalo 2000 all'IC Sacchi di Piadena Drizzona, è stato al centro di un incontro pubblico tenutosi ieri mattina nella palestra di Solarolo a cui hanno preso parte i rappresentanti degli enti locali coinvolti, ad eccezione di San Giovanni e Voltido.

A spiegare la situazione Ceresini e Belli Franzini che hanno illustrato l'iter procedurale, i numeri di Dedalo e cosa prevedono i prossimi passi politici. Successivamente sono intervenuti anche Garavelli, Premoli e Rivieri che hanno parlato in un clima costruttivo e senza polemizzare, rispondendo alle domande di tanti genitori – provenienti anche da Rivarolo del Re e Piadena oltre che da San Giovanni, Casteldione e Solarolo – che hanno lamentato la mancanza di informazione preventiva e hanno espresso timori sul cambio di IC.

Già venerdì pomeriggio c'è stato un incontro in Provincia a cui hanno preso parte sindaci e dirigenti scolastici di Dedalo 2000, Sacchi ma anche degli istituti comprensivi di Casalmaggiore nell’ottica della futura programmazione scolastica.

Nella lettera i sindaci «esprimono la contrarietà alla scelta unilaterale del Comune di San Giovanni di uscire dall’attuale assetto scolastico. Una tale decisione assunta senza adeguata concertazione mette a rischio la stabilità e la sostenibilità dell’Istituto, con potenziali ricadute negative su alunni, famiglie, personale scolastico e sull’equilibrio territoriale costruito in oltre 25 anni di collaborazione. La separazione dei plessi di San Giovanni in Croce rischia di compromettere un equilibrio costruito nel corso degli anni, con effetti disgreganti su coerenza didattica, qualità dei servizi e benessere della comunità scolastica. L’uscita comporterebbe una riduzione del numero di iscritti tale da mettere a rischio l’autonomia e la tenuta organizzativa, interruzione di progetti consolidati e perdita di sinergie tra i plessi, disorientamento tra studenti, famiglie e personale che hanno già manifestato pubblicamente la loro contrarietà e un indebolimento dell’identità educativa territoriale».

Nel documenti inviato da San Giovanni, proseguono gli altri primi cittadini «le motivazioni risultano prevalentemente di natura amministrativa, senza fondamenti oggettivi che attestino un miglioramento dell’offerta formativa. Inoltre la mancanza di confronto appare in contrasto con i principi di partecipazione e corresponsabilità».

Sui numeri di Dedalo senza San Giovanni, il sindaco Pierguido Asinari nella sua lettera sottolinea che «senza i plessi di San Giovanni Dedalo avrebbe 734 alunni, ben al di sopra della soglia minima di 600, quindi entrambi gli IC del territorio rispettano i parametri».

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