L'ANALISI
LA MATURITÀ 2025: IL SECONDO SCRITTO A CREMONA
19 Giugno 2025 - 20:30
CREMONA - Il De Amicitia di Cicerone, per alcuni una passeggiata — Cicerone si fa in quarta —, senz’altro meglio di Tacito: «Il testo non è difficile, l’importante è aver ripassato un poco di storia della letteratura», spiega Emilio Giazzi, docente del Manin. Prova di inglese complessa ma fattibile per il linguistico.
Quanto allo scientifico, e alla matematica, «la tendenza a privilegiare il calcolo, rispetto al ragionamento. Una prova impegnativa e macchinosa», commenta Francesco Galetti, professore di matematica al liceo Aselli.
Nicolò Colombani, Giada Yue Zighetti e Raouf Cherifi si confrontano all’uscita: «È andata, i problemi erano complessi, i calcoli lunghi. Scriva che il Ministero si è dimenticato di segnare il grado del polinomio. E poi le tracce non erano chiarissime. In un grafico compariva la parola Amor, ci hanno preso gusto», Martina Bianchi la mette così: «Sono uscita, vada come deve andare. Calcoli lunghissimi».
Si fanno coraggio Irene Arrigoni, Sara Tonghini, Marco Ventura, Luca Piermaria, Gabriele Contardi all’uscita dell’Aselli, confrontano calcoli e risoluzione dei problemi, un poco stravolti, ma ora il pensiero va all’orale.
Alessandro Carini del liceo tecnologico Torriani: «Si spera che sia andata bene, la traccia era difficile e articolata, con calcoli estenuanti. Speriamo». Così Gianluca Zapponi, dell’indirizzo elettronica dell’ex Apc: «Sono soddisfatto del lavoro fatto. È andata benissimo». Rocco Daniel e Mehdi Mezienne, dell’indirizzo meccanica e manutenzione del mezzo, commentano: «È stata una prova tosta, impegnativa, ma fattibile. Abbiamo usato gli strumenti adeguati per fare quanto richiesto. Siamo soddisfatti, ora bisogna pensare all’orale, sperando che l’estrazione dell’immagine non sia impossibile».
Riccardo Ogliari dell’Aselli ha lascito la sua scuola per raggiungere Sofia Mazzolari e Roberto Garozzo davanti all’Anguissola, comune patema: secondo scritto, ma prove diverse: «Matematica è andata, tutto abbastanza bene, ma anche molto complesso». I suoi amici dell’Anguissola se la sono vista col tema di diritto: «Abbiamo dovuto riflettere sul ruolo delle donne e la sostenibilità economica — spiegano —. È andata bene perché non c’era bisogno di nozioni di diritto, era tutto molto discorsivo». Da Greta Thunberg a Giorgia Meloni, fino ad arrivare a Ursula von der Leyen hanno spaziato Fabio Brahja, Luca Gregori, Claudio Zinetti fra i primi a conquistare l’uscita dall’Anguissola.
Al Manin non si vede anima viva fino a oltre le 13, fra le prime ad uscire Sara Bettinoni del linguistico: «La prova di inglese era impegnativa, forse più la seconda consegna che la prima. Ma tutto sommato, lunga ma fattibile». Della stessa idea è Mattia Varani che esce sollevato dall’aver portato a casa anche il secondo step dell’Esame di Stato. Marcello Gonanu commenta: «Ho scritto il più possibile, mi è piaciuta particolarmente la parte in cui dovevo raccontare a un amica la più bella giornata della mia vita». Ed è raggiante Marcello Dong che commenta: «Il brano letterario tratto da Every Day is Mother’s Day di Hilary Mantel era forse quello più complesso, su cui bisognava lavorare — spiega —. Esaltante mi è parso l’altro testo sulla necessità di difendere il pianeta, l’unica nostra casa. Mi sono divertito a scrivere la mail sulla giornata più bella della mia vita, quando mi sono ritrovato due anni fa a fare di corsa il regalo a mio papà per il suo compleanno e a comprargli una torta che sono riuscito fortunosamente a portare a casa». Soddisfatti della prova di inglese anche Marta Signorini e Michele Bertoglio.
Per gli studenti del classico, Cicerone è andato via quasi liscio: «Non sono un granché in latino — confessa Violetta Solzi —, ma me la sono cavata, almeno spero. Il testo era traducibile». Martina Carletti è fulminante nel suo commento: «Non lamentiamoci, Cicerone è senza dubbio meglio di Tacito». E come non darle ragione. Irene Flora fa un’analisi dettagliata: «Il corpo centrale della versione era un po’ ostico. Per fortuna ho ripassato le caratteristiche di Cicerone e la sua opera». Ora tre giorni di stop. Da lunedì al via agli orali.
Una seconda prova, divisa su tre giorni, 6 ore al giorno. Sono questi gli estremi dell’Esame di Stato per gli aspiranti liutai. La traccia: realizzare la filettatura di una tavola in parte lavorata, stando attenti alla stilistica dei bordi e delle punte. Un lavoro di fino e di precisione che vede impegnati in tre sessioni d’esame gli studenti della quinta liuteria dello Stradivari.
Per l’indirizzo restauro «i ragazzi devono tappare o riparare i fori dei piroli di una testa di violoncello verniciata — spiega il maestro Luca Baratto —. Si tratta di un lavoro che chiama in causa anche ritocchi sulla superficie verniciata». Glenda Regis e Helène Boulestin sono chine sulle loro teste di violoncello, alla fine delle sei ore commentano: «Stiamo procedendo bene, il lavoro è impegnativo ma non impossibile».
Sempre istituto Stradivari, ma liceo artistico. Nella classe di figurativo, il professor Marco Serfogli segue i ragazzi come un angelo custode. Il tema: lavorare sul senso d’attesa, partendo da una citazione di Eugenio Borgna: «Una bella traccia, articolata ma anche piena di stimoli. Mi sembra che i ragazzi nella prima sessione d’esame si siano ben mossi e organizzati». A dare ragione alla valutazione di Serfogli sono gli studenti Sofia Lionelli e Filippo Daupaj, che commentano: «La traccia permette di utilizzare molti spunti, proprio per il fatto che si presta a una libera interpretazione che stimola la nostra creatività». Anche per gli aspiranti artisti il tempo di realizzazione è di 18 ore, divise in tre giornate.
Nel variegato polo delle arti dell’istituto Stradivari sono carta velina, pezzi di stoffa, modelli da simulare a essere protagonisti dell’indirizzo moda: «i ragazzi devono progettare un outfit di una donna in carriera per la stagione primavera estate 2026 — racconta Cristina Biondi —. È un bel tema che permette di mettere alla prova la fantasia degli studenti. Il progetto non tiene conto della realizzazione, non prevista dall’Esame di Stato».
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