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CREMA: IL FRONTE SICUREZZA

Fondi per la videosorveglianza, Torrisi: «Occasione persa»

Critica all'amministrazione dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia: «Bando ignorato, scarso pragmatismo»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

18 Giugno 2025 - 14:45

Fondi per la videosorveglianza, Torrisi: «Occasione persa»

Giuseppe Torrisi e telecamere di videosorveglianza in foto d'archivio

CREMA - Un’occasione persa, l’ennesima. È la denuncia tranchant che arriva dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, che torna a puntare il dito contro l’amministrazione comunale per quella che definisce una «colpevole inerzia» nella gestione delle politiche di sicurezza urbana. Al centro della critica, la mancata adesione al bando statale per l’ottenimento di fondi destinati all’installazione e all’ammodernamento dei sistemi di videosorveglianza.


L’attacco politico prende le mosse dall’aumento dei finanziamenti a fondo perduto, deliberato dal Governo a fine 2024, che ha portato la dotazione per l’anno in corso a 24,5 milioni di euro. Fondi destinati ai Comuni per rafforzare la sicurezza nei attraverso impianti di sorveglianza. A sottolinearne l’urgenza è stata anche una circolare del ministero dell’Interno, datata 8 aprile, che fissava con chiarezza le scadenze: i Comuni firmatari dei Patti per la sicurezza urbana hanno tempo fino al 26 giugno per presentare i progetti al comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica. Crema, il Patto lo ha firmato lo scorso ottobre. Eppure, secondo quanto denunciato da Fratelli d’Italia, l’amministrazione non ha dato seguito all’impegno, perdendo così la possibilità di accedere a risorse importanti e mirate.

«La sicurezza è da sempre una nostra priorità — afferma il consigliere comunale Giuseppe Torrisi —. Due mesi fa abbiamo sollecitato l’amministrazione affinché individuasse le aree del territorio comunale più esposte alla criminalità e presentasse i progetti per ottenere i finanziamenti. Ma nulla si è mosso». Torrisi evidenzia come i criteri per accedere al bando fossero chiari e raggiungibili: «Non si trattava di sostituire impianti già esistenti, ma di intervenire su nuove aree o di ammodernare sistemi obsoleti, purché non finanziati da altri enti negli ultimi cinque anni. L’importo massimo finanziabile? 250mila euro. Una cifra significativa, soprattutto in tempi di ristrettezze per le casse comunali».


La denuncia del gruppo consiliare non si ferma al piano amministrativo. A preoccupare è la crescente percezione di insicurezza tra i cittadini, alimentata da episodi ripetuti di microcriminalità. Furti nelle villette di Santa Maria, rapine in centro città attribuite a baby gang, atti predatori in zone come via d’Andrea, viale Repubblica, piazza Giovanni XXIII e piazza di Rauso. «Chi abita in queste aree è esasperato — prosegue Torrisi —. La videosorveglianza non è la panacea di tutti i mali, ma rappresenta uno strumento efficace di deterrenza e un ausilio fondamentale alle forze dell’ordine. Non cogliere questa opportunità è un grave errore».


Il dibattito sulla sicurezza urbana torna così al centro del confronto politico. Da una parte, l’amministrazione che — secondo FdI — mostra «scarso pragmatismo», dall’altra un’opposizione che rivendica la necessità di un cambio di passo, fatto di scelte operative e investimenti mirati. «L’auspicio — conclude Torrisi — è che in futuro l’amministrazione abbandoni l’approccio burocratico e si assuma la responsabilità di agire concretamente. La sicurezza non può essere solo un tema da campagna elettorale. È una questione di giustizia, di tutela della legalità e di rispetto verso chi, ogni giorno, si sente più solo di fronte all’illegalità diffusa».

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