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NUOVE POVERTÀ : IL RAPPORTO DELLA CARITAS

«Le fragilità si arginano con il gioco d’anticipo»

Don Codazzi: «Sentinelle essenziali per segnalare e dunque accelerare gli interventi. La mancanza di educazione può essere causa e conseguenza di disagio economico»

Elisa Calamari

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18 Giugno 2025 - 05:25

«Le fragilità si arginano con il gioco d’anticipo»

CREMONA - Per fare fronte alla crescente emergenza povertà evidenziata dall’ultimo report della Caritas, don Pier Codazzi è convinto si debba puntare anche su prevenzione ed educazione. «Intercettare il prima possibile le fragilità renderebbe le situazioni più affrontabili economicamente – spiega il direttore della Caritas di Cremona –, per questo risultano fondamentali le sentinelle, o antenne, del territorio: per segnalare e dunque fare anticipare gli interventi di aiuto. Prima che sia troppo tardi. Penso ad esempio all’emergenza abitativa, per la quale è importante agire prima di arrivare allo sfratto. C’è poi il tema della povertà educativa, che difficilmente emerge dalle statistiche ma che sta alla base anche di altri fenomeni come la delinquenza. Unita alla solitudine di molti ragazzi, che si richiudono nel proprio mondo, la mancanza di educazione può essere sia causa sia conseguenza di povertà economica».

L’analisi del sacerdote è frutto dei dati raccolti in città, dove nel 2024 il Centro di ascolto diocesano ha aiutato 194 famiglie. Molte di esse sono composte da più figli, come spiega il referente del Centro stesso, Alessio Antonioli. La maggior parte delle elargizioni (80mila euro) ha riguardato il pagamento delle bollette, significativi però anche i 15.800 euro per farmaci o visite mediche. «Come emerge anche dal report nazionale – spiega Antonioli – assistiamo ad una multidimensionalità della povertà: non solo causata dalla disoccupazione, fra l’altro in diminuzione, ma anche da altre situazioni come ad esempio la disabilità e i problemi di salute. Va detto che spesso abbiamo a che fare con persone che hanno lavori con salari molto bassi, instabili, che non bastano per mettere da parte risparmi. E così si assiste ad una cronicizzazione dei bisogni, con persone che tornano a chiedere aiuto, anche dopo anni». Proprio sul tema del lavoro, attraverso i 36.500 euro della Borsa di Sant’Omobono nel 2024 sono stati finanziati corsi di formazione e inserimenti lavorativi.

Il 40% delle richieste di aiuto raccolte dalla Caritas di Cremona arriva da italiani, il 12% da anziani. I numeri del Centro di ascolto cittadino, però, rappresentano solo una parte del problema: vanno aggiunti quelli della rete Caritas del territorio e della San Vincenzo.

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