L'ANALISI
17 Giugno 2025 - 08:28
CREMONA - Alla fine sono stati solo due i ‘no’ all’ordine del giorno firmato dal presidente del Consiglio comunale, Luciano Pizzetti, sulla destinazione dei fondi Tamoil. Ha invece ottenuto 21 voti a favore il ‘programma’ che impegna la Giunta a spendere i 2,4 milioni ottenuti come risarcimento per il danno di immagine dando la priorità a ‘riqualificazione arborea filari’; realizzazione del primo lotto Park Way; riqualificazione arborea ambientale di piazza Castello; riqualificazione paesaggistica e ambientale di piazza Roma. Tre gli astenuti.
Hanno votato No Andrea Carassai (Forza Italia) e Paola Tacchini (M5S). A quelli della maggioranza si sono uniti infatti i voti dei consiglieri di Fratelli d’Italia. «La destra — ha spiegato Chiara Capelletti — o è coraggio o non è. E non c’è nulla di più coraggioso di dire che si è d’accordo quando ci sono le condizioni. Il gioco delle parti ha stufato l’elettorato». E il capogruppo Marco Olzi ha rivendicato: «Come Fratelli d’Italia, abbiamo voluto giocare una partita di proposta e responsabilità. E oggi possiamo dire che la linea da noi indicata è diventata quella dell’intero Consiglio: utilizzare la gran parte delle risorse per la tutela dell’ambiente, la piantumazione urbana e la qualità dell’aria. Una vittoria politica, ma soprattutto una scelta giusta per Cremona».
E l’ordine del giorno approvato ieri dal Consiglio comunale contiene, in verità, anche la proposta di Alessandro Portesani (Novità a Cremona) di accantonare 400mila euro da usare come quota di cofinanziamento per la partecipazione a bandi ambientali e di attivare il supporto tecnico della Fondazione Lombardia per l’Ambiente, ente strumentale della Regione Lombardia. «Un segnale di attenzione», ha detto Portesani, che ha anche apprezzato il metodo: «Le proposte sono frutto di un confronto aperto, un metodo che non abbiamo visto applicato spesso». Tuttavia Portesani non ha votato a favore dell’odg, ma si è astenuto «nel rispetto del mio ruolo di opposizione».
Astenuti anche il collega di lista Cristiano Beltrami e Jane Alquati (Lega), delusa dal mancato accoglimento del suo progetto sul Po. Il documento impegna, inoltre, la Giunta a reperire le risorse per redigere il Paesc (Piano d’Azione per l’Europa Sostenibile e il Clima), dotando il Comune di una programmazione ambientale integrata anche mediante l’attivazione intersettoriale nell’organizzazione interna degli uffici. Il dibattito è stato preceduto da un intervento di Pizzetti: «Il documento è a mia firma solo per dare senso concreto del lavoro comune svolto in Ufficio di Presidenza con il contributo di tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza. Prezioso è stato l’apporto della Giunta e dell’assessora Simona Pasquali in particolare. L’ordine del giorno è stato predisposto recependo anche proposte avanzate in questa sede dai gruppi di minoranza e che sono state discusse in Ufficio di Presidenza».
Pizzetti ha chiarito che «il risarcimento non è generato dal danno ambientale, bensì da un danno d’immagine subito dal Comune e per le opere sostenute. Il danno ambientale verrà, si spera, risarcito in altra sede, su iniziativa del Ministero dell’Ambiente, e sostenuto dal Comune. Il Consiglio comunale, durante l’amministrazione Galimberti, ed ora Virgilio, ha liberamente e autonomamente deciso di vincolare la somma risarcita per interventi di carattere ambientale». Numerosi gli interventi: Carassai ha ricordato il Masterplan ambientale proposto da Forza Italia e Tacchini ha motivato il suo no con il taglio degli alberi pericolanti in piazza Castello e via Mincio («C’è il rischio che non vengano sostituiti») e ha ricordato la petizione lanciata dai Radicali: «Poca considerazione per le richieste dei cittadini».
Roberto Poli (Pd) ha parlato di «risultato ottimale di un percorso di condivisione autentica. Ha prevalso l’idea di utilizzare quel denaro nel più breve tempo possibile con conseguenze immediate sulla vita dei cittadini, evitando tempi lunghi». Il sindaco Andrea Virgilio ha sottolineato l’importanza del metodo seguito, la centralità del consiglio comunale e l’attenzione della giunta, che ha facilitato il percorso intrapreso, rispettando anche quanto previsto dal programma di governo presentato e votato dagli elettori. Per la Giunta Pasquali ha ricordato che sulla qualità dell’aria in città Cremona incide solo per il 20-30%, il resto è dovuto al bacino padano. E ha rivendicato le politiche messe in campo per diminuire quella quota.
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