L'ANALISI
16 Giugno 2025 - 20:36
Il tavolo della giunta comunale durante la seduta del consiglio comunale
CREMA - Alloggi popolari con la necessità di interventi, ma per sistemarli servono 3,3 milioni di euro. Ad affermarlo è stata, questo pomeriggio in consiglio comunale, l’assessore al Patrimonio Cinzia Fontana, rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri Ilaria Chiodo e Paolo Nicardi. «C’è stato un mutamento profondo delle esigenze e dei bisogni abitativi — ha affermato Fontana — testimonia un’emergenza sempre più seria, che tutte le istituzioni devono fronteggiare. Mi preme però sottolineare che i Comuni non potranno affatto rispondere in modo solido e efficace, senza un intervento importante e forte delle istituzioni nazionali e soprattutto regionali».
Secondo l’assessore, la sostenibilità del sistema della residenzialità pubblica e sociale è a rischio: «Lo è per una domanda radicalmente cambiata e al contempo anche per un’offerta inadeguata perché datata, scarsa e che necessita di ingenti risorse semplicemente per garantire una manutenzione dignitosa. E in un tale scenario i Comuni sono lasciati completamente soli».
Fontana ha poi risposto sui criteri di assegnazione degli alloggi: «L’edilizia residenziale pubblica è di competenza esclusiva della Regione, che stabilisce canoni, leggi e criteri. La procedura di assegnazione è quindi stabilita dalle norme regionali. Ai nostri uffici compete seguire le indicazioni previste».
In merito alle condizioni degli alloggi, l’esponente di giunta ha affermato: «Lo stato dell’appartamento viene verificato da un sopralluogo congiunto tra Comune ed ente gestore Aler, non al momento dell’assegnazione, bensì prima dell’inserimento dello stesso nell’avviso pubblico. Sulla base poi della graduatoria definitiva delle domande, che possono essere presentate solo durante il periodo di apertura del bando, e dopo la fase della verifica istruttoria sul nucleo familiare, viene individuato l’assegnatario. L’Aler, acquisiti i documenti utili per la stesura del contratto e per il calcolo del canone, convoca il nucleo per la firma del contratto e la consegna delle chiavi. In caso di nuclei fragili in carico al servizio sociale, vengono supportati dagli assistenti sociali, dal personale di prossimità e dagli operatori della mediazione abitativa».
L’assessore è poi passata ai numeri: «Il Comune ha a disposizione 358 alloggi di proprietà. Attualmente ne risultano sfitti 46 e altri 61 sono sfitti con fabbisogno manutentivo e 7 sono in manutenzione ordinaria di proprietà di Aler. In totale, quindi, ci sono oltre 110 alloggi sfitti. Un numero enorme, che mette in evidenza il circolo vizioso nel quale siamo entrati. Le risorse per la manutenzione ordinaria derivano quasi esclusivamente dagli affitti, la crescente morosità però riduce ulteriormente i fondi disponibili. La sistemazione di un alloggio necessita di interventi più complessi rispetto al passato, essendo più rigorose le norme su strutture e impiantistica. Se solo pensiamo a una media di 30mila euro per sistemare un alloggio sfitto moltiplicati per 110 alloggi servono, 3,3 milioni di euro. Nel contempo, però, occorre occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi abitati».
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