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LA CITTÀ SOLIDALE

Giornata del donatore: «Così l’Avis salva vite»

Incontro e orgoglio nell’auditorium Goldani: premiato chi ha raggiunto le 75 donazioni

Niccolò Poli

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16 Giugno 2025 - 09:03

Giornata del donatore: «Così l’Avis salva vite»

CREMONA - «Dona il sangue, dona il plasma. Insieme salviamo vite!». È questo lo slogan scelto da Avis per celebrare la giornata mondiale del donatore (14 giugno), istituita dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) in occasione della data di nascita di Karl Landsteiner, lo scopritore dei vasi sanguigni. E anche l’Avis di Cremona ha partecipato ieri ai festeggiamenti con un incontro nell’Auditorium Osvaldo Goldani (la struttura di via Massarotti), per ricordare a tutti i presenti l’importanza del gesto del dono per i bisognosi. In seguito sono state premiate con una benemerenza in oro e rubino con al centro una ‘A’ di Avis color rosso le persone che hanno compiuto 75 donazioni nella loro vita.


«La giornata mondiale del donatore è importante anche per capire l’enormità di questo gesto – spiega Giuseppe Scala, presidente di Avis Comunale Cremona -. Donare è un atto che fa bene alla comunità. Senza donatori infatti gli ospedali sarebbero fermi, perché tante operazioni non si potrebbero fare. È un gesto semplice, gratuito, ma di grande altruismo». Scala ha poi aperto le porte anche alle nuove generazioni: «Più siamo meglio è. Sarebbe bello coinvolgere sempre più giovani. Oggi è sempre più richiesto anche tanto plasma, col quale si fabbricano farmaci salvavita».

Il presidente ha ribadito l’importanza del dono illustrando anche qualche numero: «In Italia ci sono ogni giorno 1.800 persone che hanno bisogno di una trasfusione, una al minuto quindi». A prendere parola è poi stato il dottor Riccardo Merli, che ha portato i saluti del sindaco Andrea Virgilio: «Questa giornata serve anche per fermarsi un attimo, riflettere e dire grazie a tutti i donatori d’Italia. La storia di Avis è intrecciata con quella della nostra città, con una presenza concreta sul nostro territorio. Il donatore è un grande esempio di civismo, inteso come prendersi cura degli altri».


All’incontro erano presenti anche altre associazioni del campo del volontariato, come A.I.D.O (Associazione italiana per la donazione di organi) e Protezione civile Circolo Atlante, impegnata nel recupero e nella tutela di beni culturali. «Donare è un gesto magnifico, soprattutto se per la vita – ha detto il presidente di A.I.D.O, Renato Bodini -. Dobbiamo trasmettere la bellezza di quest’azione nella vita di tutti i giorni, con tutte le persone che conosciamo. A lavoro, a scuola, in palestra…».

«Noi come protezione civile – ha detto Ghislano Pini, volontario -, abbiamo un grande punto in comune con Avis: la salvaguardia della vita umana». A chiudere l’incontro è stato Luca Bonali, giovane volontario del Circolo Atlante, che ha illustrato ai presenti i momenti che precedono la partenza per i volontari direzione emergenza. A livello provinciale i numeri che caratterizzano l’attività dell’Avis sono da sempre di assoluto rilievo. Si contano in tutto 52 sedi comunali, oltre 16mila soci provinciali, oltre 24mila unità di sangue intero donato e 11.388 donato.


Avis è oggi è la più grande organizzazione di volontariato del sangue italiana che, con 850.229 donatori, raccoglie circa l’80% del fabbisogno di sangue. Il suo impegno - come si legge sul sito ufficiale dell’associazione - è quello di rimanere un punto di riferimento per le strutture sanitarie e del volontariato del nostro Paese. Lo Stato italiano gli riconosce la natura privata e ne sostiene l’attività attraverso rimborsi, stabiliti da un decreto ministeriale ed erogati per convenzione con le Aziende Sanitarie per la promozione, la chiamata e l’invio dei donatori alle strutture trasfusionali sia pubbliche che dell’associazione e per la raccolta diretta delle unità di sangue.

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