L'ANALISI
15 Giugno 2025 - 12:20
CASALMAGGIORE - Questioni sanitarie al centro della posizione espressa dal Circolo Prc Rive Gauche casalasco-piadenese, tra luci e ombre. «Abbiamo appreso della felice soluzione in riferimento alla questione pazienti TAO, che consentirà ai pazienti che usufruiscono di terapie anticoagulanti di non doversi più spostare a Cremona; per questo ci sentiamo in dovere di ringraziare ASST Cremona per aver mantenuto le promesse di attenzione verso il presidio ospedaliero Oglio Po», esordiscono gli esponenti del Circolo.
«Ci hanno però contattato alcuni cittadini riferendoci che dal mese di giugno la commissione per il riconoscimento dell’invalidità civile e la valutazione della legge 104/92 ha sospeso gli appuntamenti presso l’Ospedale Oglio Po. Cosa significa? Che i casalaschi che prenotano la visita obbligatoria con la commissione per la richiesta di invalidità e pratiche connesse, vengono convocati unicamente presso gli ambulatori dell’ospedale di Cremona e non più nel nostro presidio ospedaliero di riferimento. Ricordiamo che, ultimi dati 2022 e 2023, sono oltre 600 le richieste annue che provengono dal Casalasco».
Il servizio, dopo un’interruzione di circa un anno e mezzo, era ripreso nel dicembre 2023 con una seduta solitamente a cadenza mensile: «Ora ci risulta che, dal mese di giugno, la commissione incontri i pazienti solo a Cremona. Ricordiamo le dichiarazioni della allora direttrice della struttura complessa di medicina legale dell’Asst di Cremona Anna Pasetti, di quanto riteneva importante garantire una presenza territoriale nel comprensorio Oglio Po, prospettando di arrivare anche a due appuntamenti mensili; ora il servizio, non solo non è stato potenziato, ma addirittura sospeso».
Continua il circolo: «Ci giunge voce che la motivazione sia sempre la solita: mancanza di personale: ma se proseguono le visite a Cremona almeno una al mese deve continuare anche nel nostro comprensorio. Inaccettabile che persone, la maggior parte anziane, con varie difficoltà fisiche debbano percorrere 90 chilometri (andata e ritorno) per incontrare la commissione. Abbiamo un ospedale vicino, il nostro ospedale con locali idonei già individuati per questo tipo di visite, perché essere obbligati a spostarci fino a Cremona? Ci facciamo portavoce di tanti cittadini malati e in difficoltà e dei loro famigliari e pretendiamo che il sevizio non venga tolto, non accettiamo nemmeno una sospensione temporanea per il periodo estivo perché l’ultima volta invece di pochi mesi l’interruzione è durata un anno e mezzo. Siamo stanchi di essere presi in giro e di subire continui disagi e disservizi». Conclusione: «Chiediamo al direttore generale della Asst Cremona Ezio Belleri di farsi carico, immediatamente, della situazione, per mantenere un servizio importantissimo per il nostro territorio».
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