L'ANALISI
13 Giugno 2025 - 20:04
CREMONA - «Siamo un tesoro in un vaso di creta: ogni giorno, dobbiamo imparare a gioire della ricchezza insita nella nostra vita fragile, poiché in essa vi è l’amore di Dio». Con questo invito, monsignor Antonio Napolioni, vescovo di Cremona, ha aperto la messa in esterna che ha avuto luogo nel pomeriggio di oggi nel giardino che circonda l’edificio storico dell’Azienda speciale comunale Cremona Solidale.
La cerimonia (dedicata ai residenti di ogni palazzina, a famigliari, operatori e volontari) ha visto la presenza – accanto alla direttrice generale e sanitaria della struttura, Simona Gentile – della vicesindaca del Comune di Cremona, Francesca Romagnoli, della presidente del CdA di Cremona Solidale, Maria Luisa Rocca e del presidente di Fondazione Città di Cremona, Giuseppe Foderaro.
Ad officiare la messa, accanto al vescovo, don Antonino Censori, cappellano di Cremona Solidale (e canonico del Capitolo della cattedrale), don Matteo Bottesini, segretario vescovile e don Mario Binotto.
«Il mondo che ci circonda è dilaniato dai conflitti, scatenati da cuori pieni di rancore – ha ricordato, ancora, il vescovo Napolioni –. Muoviamoci, insieme, in direzione contraria: troviamo la pace dentro di noi, senza immelanconirci per la gioventù che abbiamo perduto, ma abbracciando la nostra vulnerabilità».
«Ci troviamo, quest’oggi, in un luogo bellissimo – ha concluso, la vicesindaca Romagnoli – tra persone che ci hanno insegnato molto e da cui, se siamo ricettivi, potremo imparare ancora. Cremona Solidale è un polo di eccellenza, in grado di evolversi costantemente. Ma al centro dell'impegno quotidiano di operatori e volontari, rimane un punto fermo: l'individuo, concepito nella sua totalità».
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