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Libera Artigiani: dimissioni in calo e salari in crescita

Bressanelli: «Paga media a +5%». Marangoni: «L’IA è già realtà per il 30%»

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

14 Giugno 2025 - 05:05

Libera Artigiani: dimissioni in calo e salari in crescita

Il presidente Marco Bressanelli e il segretario Renato Marangoni

CREMA - Il mercato del lavoro dell’area cremasca si conferma solido e resiliente, evidenziando segnali di maturità e capacità adattiva in un contesto macroeconomico instabile. È quanto emerge dall’indagine condotta su oltre 800 aziende aderenti a Libera associazione artigiani, per un totale di 3.500 dipendenti.

Il segretario Renato Marangoni esprime soddisfazione per i risultati, sottolineando come il basso tasso di disoccupazione locale sia «espressione di un’azione coordinata tra imprese e istituzioni, finalizzata alla riduzione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro». E aggiunge: «Le imprese, nonostante il contesto sfidante, continuano a prevedere aumenti retributivi e a introdurre soluzioni organizzative in linea con le nuove dinamiche del lavoro».


Sul tema del turnover e delle dinamiche occupazionali interviene il presidente dell’associazione Marco Bressanelli: «Nel 2024 le dimissioni volontarie si sono attestate al 6,2%, dato in lieve calo rispetto al biennio precedente (6,7% nel 2022 e 6,8% nel 2023), pur restando superiore ai livelli pre-pandemici. Le dimissioni sono state 116, in flessione del 3% su base annua, ma rappresentano ancora il 76% delle cessazioni complessive, a testimonianza della mobilità crescente favorita da un mercato del lavoro dinamico. I licenziamenti economici a tempo indeterminato sono stati 60, mentre le dimissioni da contratti stabili hanno raggiunto quota 105».


I numeri certificano, inoltre, la grande attenzione delle aziende della Libera artigiani confermino al potere d’acquisto dei dipendenti: «Nel 2024 sono stati stanziati aumenti salariali medi del +5%, con picchi del +5,4% per operai e +3,7% per impiegati — conferma Bressanelli —. La conversione in welfare dei premi di risultato rimane limitata: solo il 15% dei lavoratori ne ha beneficiato, contro il 29% della media regionale lombarda».


Lo smart working registra una diffusione contenuta: solo il 23% delle aziende lo ha adottato, coinvolgendo appena il 3% dei lavoratori. «Nelle imprese artigiane associate la penetrazione resta analoga — dichiara Bressanelli —. Le retribuzioni di ingresso per i neolaureati si attestano in media a 27mila euro annui per i laureati triennali, e fino a 33mila euro per i profili magistrali tecnico-scientifici».

In crescita l’interesse verso l’Intelligenza Artificiale: «Il 30% delle aziende della Libera — rileva Marangoni — ha già adottato (12%) o sta valutando l’adozione (18%) di strumenti IA, non come leva per la riduzione del personale, ma per l’ottimizzazione dei processi. Questo orientamento riflette una cultura imprenditoriale attenta all’innovazione, senza rinunciare alla vocazione produttiva del territorio».

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