L'ANALISI
13 Giugno 2025 - 05:15
VOLONGO - I sogni, talvolta, si avverano. Quando capita è meglio farci caso, specie se quei sogni sono stati inseguiti con caparbietà e tenacia, con scelte radicali, di lavoro, di vita. È così che Ivan Frusconi è riuscito a portare un cremonese in vetta alla classifica del trofeo internazionale per pizzaioli ‘La coppa d’oro’ nella categoria pizza napoletana convincendo una giuria illustre composta, tra gli altri, da Gabriele Bonci, Luciano Sorbillo, Andy Luotto, Laura Ravaioli, Mauro Poddi e i rappresentanti della Guide del Peperoncino Rosso. Un cremonese che sbaraglia la concorrenza di napoletani e napoletani espatriati all’estero, nella loro categoria. È un po’ come se i grigiorossi vincessero al Maradona con le magie di un 10 argentino, insomma. Lo chiameremo El Mudo.
«È stata davvero una bella soddisfazione – commenta Frusconi – al di là del premio in sé, per i rapporti umani che si sono instaurati, per come è stata riconosciuta la qualità del mio lavoro. Sono arrivato a Roma quasi per caso, perché utilizzo una farina particolare con un disciplinare attento che mi ha permesso di conoscere Luciano Sorbillo ed entrare in un gruppo denominato ‘custodi del grano’ nel quale era stato chiesto se qualcuno volesse partecipare. Così mi sono buttato».
Ed è stato un successo.
«Mi sono confrontato con tantissimi napoletani, anche trasferiti all’estero per esportare l’arte della pizza. Io, essendo un tecnico di formazione, mi sono portato gli strumenti del mestiere e da subito sono stato ribattezzato Il Chimico o Mr White in onore del protagonista di Breaking Bad. La mia attenzione maniacale ai dettagli mi è valsa questi simpatici appellativi e anche la vittoria finale».
Questo successo, tuttavia, parte da lontano. Da una scelta radicale.
«Ebbene sì. Io nasco come tecnico, ho seguito l’automazione nel reparto alimentare per un periodo e poi ho progettato una cantina in Toscana. In quell’ambito poi non sono riuscito a realizzare ciò in cui credevo e per quel motivo poi mi sono riconvertito diventando un tecnico calderista, attività che se da un lato non mi dava particolari stimoli e soddisfazioni, dall’altro mi ha permesso di entrare in contatto con il mondo del calore e della cottura».
E lì ha riannodato i fili con la gastronomia.
«Il mondo del cibo mi è sempre piaciuto, ho sempre avuto dimestichezza con le attività culinarie, da un lato perché mio padre allevava maiali e in famiglia abbiamo sempre fatto salami, dall’altro perché adoravo osservare mamma e nonna preparare i cibi. Ho iniziato con Paolo Parisi a partecipare ad eventi e tutti mi hanno invitato a farne una professione».
Qualche ostacolo e poi è nata la sua attività.
«Sì, dovevo prendere in gestione una attività e farne poi piccolo laboratorio ma dopo qualche mese di trattativa le cose non sono andate in porto. Mi sono sentito un po’ al tappeto ma sono andato avanti e quando è arrivata la possibilità di Volongo, con mia moglie, abbiamo capito che oltre al laboratorio per i lievitati poteva essere una vera osteria. Così è nata l’Osteria dal Frusco, nella quale cerco di far scoprire prodotti del territorio attraverso la pizza».
Una vera e propria filosofia.
«Non voglio scomodare Kant o Schopenhauer ma ho una mia idea. Anche la pizza che ha vinto a Roma è nata da lì, portando prodotti del territorio, una fonduta di grana, una coppa cotta in modo particolare e delle patate al cartoccio».
Adesso la aspetta una crociera.
«Esatto, i vincitori di ogni categoria parteciperanno ad una crociera nella quale si riproporrà la sfida che si svolgerà tutta in una giornata sulla nave. Un’altra bellissima esperienza che mi voglio godere».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris