L'ANALISI
12 Giugno 2025 - 15:51
MADIGNANO - La vecchia abbazia benedettina di via Marconi verrà donata al Comune. Ad annunciarlo è stato il sindaco Piero Guardavilla in consiglio comunale. «L’edificio, che risulta attaccato alla chiesa parrocchiale — spiega il primo cittadino — è di proprietà di una signora di Cassano d’Adda, che ha deciso di donarcelo come ricordo del marito».
Guardavilla spiega quale destinazione potrebbe avere l’antica abbazia: «La prima cosa che dovremo fare è mettere in sicurezza il tetto, affrontando una spesa tra i 60 e i 70mila euro. Poi lanceremo un concorso di idee per avere dei suggerimenti su cosa è possibile realizzare a beneficio del paese. Una volta effettuata la scelta, occorrerà stendere il progetto e quindi intercettare un bando per ricevere i finanziamenti necessari, dal momento che l’ampiezza della proprietà richiederà un impegno finanziario notevole».
Oltre all’edificio dell’antico luogo religioso, all’interno ci sono ampi porticati e un’area cortilizia di almeno 2.500 metri quadrati. «Si tratta dell’immobile storico più importante del paese», conclude il sindaco. Nel corso degli anni, l’abbazia era stata smembrata e divisa tra più proprietari, fino ad appartenere soltanto alla famiglia di Cassano. Esternamente è rimasta com’era, ma all’interno è stata in buona parte ristrutturata.
La fortuna e lo sviluppo del borgo di Madignano sono legati strettamente alla fondazione del monastero dei Benedettini, avvenuta verso la fine del XI secolo (tra il 1079 ed il 1095) in seguito all’impulso dato dalle edificazioni di altri monasteri nel Cremasco, a Ombriano e a Crema. Nonostante i madignanesi la chiamino abbazia, il monastero non ebbe mai quel titolo, ma rimase priorato fino all’allontanamento dei monaci, avvenuto verso la metà del 1400. In seguito, la struttura venne inglobata nella chiesa costruita a partire dal 1494. Un tunnel di circa tre chilometri collegava l’antica abbazia benedettina alla cascina dei frati.
Un passaggio sotterraneo realizzato secoli fa, che nessuno è mai riuscito a trovare, ma del quale qualcuno ancora conosce l’esistenza. La distanza tra l’abbazia, situata in centro al paese e la cascina dei frati, che è situata nei pressi del santuario del Marzale, è notevole. Il monastero benedettino era stato realizzato nell’XI secolo per fare in modo che i monaci potessero assicurare pane e minestra ai poveri, accogliere i pellegrini e coltivare i terreni, che erano appunto situati presso la cascina. Dalle cui cantine doveva partire il tunnel, che però nei secoli, non essendo più stato utilizzato, è probabilmente crollato ed è stato ostruito.
Il cunicolo permetteva ai frati della cella benedettina di guadagnare segretamente la campagna in caso di pericolo. Il Fondo ambiente italiano si era attivato qualche anno fa per condurre una ricerca, ma senza esito. Del mistero di Madignano parla anche Riccardo Ghidotti, che ha vissuto la sua infanzia e giovinezza in paese, raccogliendone la storia in un libro pubblicato nel 1976. La cascina Ca’ dei Frati esiste ancora.
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