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CREMA

Indiana Jones nelle viscere del museo

Bresciaunderground a caccia di testimonianze antiche nel sottosuolo del centro Sant’Agostino

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

08 Giugno 2025 - 17:39

Indiana Jones nelle viscere del museo

Gli speleologi volontari di Brescia-underground durante l’esplorazione dello scorso febbraio

CREMA - L’avventura continua, alla scoperta dei corsi d’acqua sotterranei della città degli antichi tunnel. Gli speleologi volontari dell’associazione Bresciaunderground, sono pronti a ritornare in azione.

Dopo aver esplorato il sottosuolo tra porta Serio, i giardini e piazza Garibaldi, faranno lo stesso al centro culturale Sant’Agostino. I rappresentanti del gruppo della città della Leonessa dovranno prima firmare una convenzione con l’amministrazione che regolamenterà l’esplorazione del sottosuolo delle proprietà dell’ente di piazza Duomo.

Il team andrà alla ricerca delle antiche rogge, dei canali irrigui ma anche di testimonianze del passato. Lo stesso lavoro realizzato ad inizio anno: una mappatura per riportare alla luce ciò che caratterizzava Crema in epoca medievale e rinascimentale, non per nulla ci sono ancora vie che ricordano quando parte della città era collegata da via acqua. Ad esempio, via Ponte Furio o via Ponte della Crema. E proprio nella fascia del centro tra i giardini di Porta Serio e il mercato coperto di via Verdi, dove un tempo scorreva un canale, si è concentrato il primo lavoro degli speleologi bresciani.

Il loro referente locale è Alberto Tuzza, cremasco che vive in piazza Garibaldi e appassionato di storia locale. Quando si mettono al lavoro i Bresciaunderground lo fanno attrezzati di tutto punto: caschi dotati di torce, abbigliamento impermeabile e stivaloni di gomma. Il responsabile è Andrea Busi, nel team anche Guido Sartori, Stefano Mondoni e Andrea Marchina e altri esperti, nel complesso otto speleologi.

L’esplorazione dello scorso inverno era partita dai giardini di Porta Serio verso piazza Garibaldi ma dopo 150 metri di percorso sotterraneo i volontari avevano dovuto fermarsi. Anche per la roggia Crema, speravano di trovare tracce del manufatto di via Ponte della Crema, ma non hanno avuto riscontri. Sono invece riusciti a percorrere l’antico e prosciugato alveo della roggia Rino, il fossato meridionale delle mura del Barbarossa in prossimità della soppressa Porta Ripalta, nella sezione sud-est dello storico anello di difesa urbano, punto dove il corso d’acqua subisce una brusca deviazione lungo l’asse di via Dante. Un andamento probabilmente forzato e scavato artificialmente in un successivo momento. Una tratta sepolta, di ridotta estensione, ma in buono stato di conservazione.

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