L’iniziativa ha coinvolto ventotto minori stranieri non accompagnati accolti nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova, di cui nove provenienti dalla provincia di Cremona.
All’inaugurazione erano presenti Giuliana Tondina, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia, e Cristina Maggia, Presidente dello stesso Tribunale. In rappresentanza di Cremona hanno partecipato il Prefetto Antonio Giannelli, il Colonnello Paolo Sambataro, Comandante Provinciale dei Carabinieri, e l’assessora alle Politiche Sociali Marina Della Giovanna, insieme ai rappresentanti delle realtà del territorio attive nell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Tra i relatori anche Lara Raffaini, funzionaria del Comune di Cremona, Valeria Margaroli, tutrice volontaria, e Maria Chiara Rizzi, psicologa della Cooperativa Servizi per l’Accoglienza.
Embodying migration è stato proposto come modello sperimentale di inclusione con un approccio interdisciplinare che unisce educazione, psicologia e arte. Il progetto ha creato uno spazio sicuro per far emergere le storie personali dei giovani migranti, offrendo loro strumenti per raccontarsi e riflettere, attraverso il corpo, sul proprio vissuto. Le attività si sono sviluppate in laboratori espressivi in cui ogni parte del corpo (occhi, mani, cuore, anima…) è diventata simbolo di memoria, identità e rielaborazione.
Hanno partecipato una ragazza e ventisette ragazzi, di età compresa tra i quindici e i diciotto anni, provenienti da dodici diverse nazionalità. Il progetto ha permesso loro di raccontare sogni, ferite e desideri futuri, attraverso un linguaggio creativo capace di superare le barriere linguistiche.
Il Comune di Cremona ha aderito fin dalle prime fasi tramite il progetto SAI, di cui è ente titolare, proseguendo così la collaborazione con la Procura per i Minorenni di Brescia, già avviata con la redazione delle linee guida per la presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, pubblicate nel 2024 e disponibili sul sito del Tribunale.
«In autunno la mostra sarà esposta anche nella nostra città», ha annunciato l’assessora Marina Della Giovanna, «per promuovere riflessione e confronto su un tema tanto delicato quanto attuale. Cremona, da circa vent’anni, accoglie minori stranieri non accompagnati che si presentano in autonomia alle Forze dell’Ordine per intraprendere un percorso di inclusione. Anche durante i picchi di arrivo del 2022-2023, siamo riusciti a garantire una presa in carico efficace grazie ai fondi del Ministero dell’Interno, senza mai venir meno alla tutela dei diritti fondamentali di questi ragazzi».