Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO: LA RICERCA SCIENTIFICA

Prevedere il clima si può: «Così tuteliamo l’acqua»

Alleanza tra i gestori, Padania: «Ecco lo strumento che consente di pianificare gli interventi»

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

05 Giugno 2025 - 05:20

Prevedere  il clima si può: «Così tuteliamo  l’acqua»

CREMONA - Anticipare gli effetti del cambiamento climatico per proteggere la più preziosa delle risorse: l’acqua. Con questo obiettivo, Water Alliance - Acque di Lombardia ha affidato al dipartimento di Ingegneria civile e ambientale del Politecnico di Milano lo sviluppo di un sofisticato modello digitale in grado di prevedere l’impatto del clima sulle risorse idriche sotterranee lombarde. Water Alliance è la rete d’impresa che unisce tredici gestori pubblici del Servizio Idrico Integrato – compreso, ovviamente, Padania Acque – al servizio di oltre 8,5 milioni di cittadini, pari a più dell’85% della popolazione lombarda. Una responsabilità che richiede strumenti avanzati per affrontare le sfide del domani.

Il direttore tecnico di Padania Acque, Giovanni Sala, commenta i risultati delle due ricerche scientifiche condotte dal Politecnico. «Il primo studio fornisce una proiezione degli effetti dei cambiamenti climatici nel medio-lungo termine sulle fonti di approvvigionamento della falda sotterranea. I sofisticati modelli digitali prevedono un abbassamento del livello delle falde acquifere nelle aree montane, mentre nel Sud della Lombardia, e quindi anche nel territorio cremonese, tale variazione sarà più contenuta e non comporterà problematiche per il prelievo con i pozzi».

uyuy

Sala, quindi, aggiunge: «Il secondo studio si è occupato della rivalutazione delle curve di probabilità pluviometrica, utili a stimare l’intensità e la frequenza delle piogge. Ne è emerso che le fognature bianche e miste, le vasche di laminazione e tutte le infrastrutture di raccolta delle acque meteoriche dovranno essere dimensionate per fronteggiare eventi piovosi sempre meno frequenti ma più intensi, con l’obiettivo di ridurre i fenomeni di allagamento. Dalla ricerca emergono dunque due indicazioni importanti per la progettazione ingegneristica delle opere idrauliche e la programmazione degli investimenti del servizio idrico integrato. Si tratta di un primo fondamentale passo, al quale seguiranno ulteriori studi a livello locale. La Pianura Padana, territorio storicamente ricco d’acqua, deve oggi affrontare lunghi periodi di siccità e precipitazioni sempre più concentrate. Per questo motivo, Padania Acque ha adottato un approccio proattivo orientato a garantire un sistema idrico resiliente, circolare e sostenibile».

E Raffaele Pini, portavoce di Water Alliance, dichiara: «Di fronte alla portata della nostra missione si è resa necessaria la creazione di un modello in grado di simulare in modo scientificamente solido gli effetti del cambiamento climatico sugli acquiferi: quantità, tempi, dinamiche e disponibilità. Da qui, la collaborazione con un’eccellenza accademica come il Politecnico di Milano, per costruire uno strumento capace di quantificare l’incertezza e guidare le nostre scelte future».

Presentato nelle scorse ore ai tecnici delle tredici aziende, il modello nasce dal lavoro sinergico dei gruppi di ricerca guidati dai professori Monica Riva, Alberto Guadagnini, Laura Longoni e Monica Papini, con il supporto di Andrea Abbate, Leonardo Sandoval Pabon e Andrea Manzoni. Si tratta di una piattaforma predittiva che consente ai gestori di pianificare investimenti e interventi, orientandosi su analisi che integrano scenari climatici evolutivi.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400