L'ANALISI
CREMA. L'ALLARME
04 Giugno 2025 - 05:15
CREMA - Il Comune ha stanziato 33mila euro per le famiglie con figli con disabilità, che devono pagare la retta del centro estivo. Purtroppo, non bastano, specialmente quest’anno, a causa dell’aumento dei costi di gestione dei centri, dovuto anche all’adeguamento contrattuale per il personale, arrivato dopo anni di stipendi bloccati. «Durante le vacanze estive le famiglie con bambini, che necessitano di sostegni strutturati, si trovano ad affrontare enormi ostacoli e di fatto a pagare il 300% in più rispetto a chi ha figli normodotati — sottolinea la presidente Daniela Martinenghi —: tale situazione crea innanzitutto una discriminazione economica».
La questione riguarda le pari opportunità e i diritti delle persone con disabilità, ma anche la conciliazione vita-lavoro di mamme e papà. «La mancanza di riconoscimento pubblico e il sostegno finanziario insufficiente costringono molti nuclei a rinunciare alle vacanze, o a trovare soluzioni alternative, che spesso non soddisfano le necessità dei loro figli. Questo comporta una disparità di trattamento inaccettabile — prosegue Martinenghi —: ci piacerebbe poter concretizzare una sinergia tra il no profit, il profit e le istituzioni, così da affrontare questo tema e sostenere i costi in modo più efficace, specie per chi non riceve finanziamenti dalla Regione o dallo Stato».
La richiesta che arriva dall’Anffas e non solo è che le coperture economiche per l’estate vadano messe a sistema dagli enti superiori. Da qualche anno il Cremasco è dotato di centri estivi dedicati o di accompagnamenti personalizzati in quelli comunali e grest parrocchiali, ma con costi alti a carico, perlopiù, delle famiglie stesse. «Aver bisogno di sostegni e servizi specifici non è una scelta, è una necessità. I tempi sono maturi anche per costituire un fondo distrettuale che vada incontro a queste esigenze ormai imprescindibili», conclude Martinenghi.
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