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IL CASO

Green pass, assolto tecnico scolastico

L’uomo, negativo al Covid, fece il test con una società certificata della Repubblica Ceca. Il ministero italiano non era aggiornato

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

02 Giugno 2025 - 05:20

Green pass, assolto tecnico scolastico

CREMONA -  Accusato di aver utilizzato un green pass falso, un tecnico informatico in servizio presso un istituto della città, è stato assolto ‘perché il fatto non sussiste’. Tutta colpa del database del ministero italiano non aggiornato.

Storia di tre anni fa, quarta ondata della pandemia da Covid-19. Il tecnico informatico (oggi ha 60 anni) non vaccinato, come il personale docente, educativo e Ata che non si era vaccinato, fu sospeso dal servizio senza stipendio. Poi, l’1 aprile del 2022 il governo approvò un decreto: il personale poteva rientrare, purché in possesso della certificazione verde base, ottenibile anche con tampone antigenico con validità 48 ore o molecolare 72 ore dallo svolgimento del servizio.

«Io ho sempre fatto il tampone, incastrando gli orari di lavoro, mettendomi in coda. Poi, scopro il sito del ministero della Sanità della Repubblica Ceca», spiega il 60enne. Il tecnico informatico scopre che in Repubblica Ceca c’è una società privata certificata. Funzionava così, allora. «Compravi il tampono, lo facevi on-line davanti al medico. Si attendeva il risultato e se non risultavi contagiato ti rilasciava via mail il green pass», prosegue il 60enne.

Prima di procedere, il tecnico informatico si accertò che non si trattasse di una truffa «per non finire nei guai. Non era una truffa. Eppure, nei guai ci sono finito lo stesso». È finito a processo perché, «senza essere concorso nella falsità, allo scopo di accedere al posto di lavoro, faceva uso di una falsa certificazione, il cosiddetto Green Pass, che attestava l’avvenuto completamenti del ciclo vaccinale per Covid-19. Cremona, 4 aprile 2022», è scritto nel capo di imputazione. Il pm aveva chiesto di condannarlo a 7 mesi. Assolto

avvocato

«Io ho fatto con tutti i crismi la procedura. Con il codice, risultavo anche nel sito del ministero della Sanità della Repubblica Ceca». «Il problema — dichiara l’avvocato Massimo Nicoli, legale del 60enne — è nato perché la Pubblica amministrazione italiana aveva un sistema interno che dava il resoconto di tutti i dipendenti: codice rosso e codice verde». Il tecnico informatico rientrato a scuola e «tranquillo al 100% di essere negativo», risultava, invece, colpito da ‘cartellino rosso’. «Ma il database della Pubblica amministrazione non era correttamente aggiornato con tutte le informazioni europee. Lo era solo con quelle italiane».

Il dipendente scolastico venne segnalato all’autorità sanitaria che, a sua volta, informò i carabinieri. «I carabinieri — precisa l’avvocato — hanno fatto richiesta al ministero italiano che non era aggiornato. È stato accertato che la Repubblica Ceca, come l’Olanda e la Gran Bretagna, stava provando queste tipologie di test per agevolare la gente. Insomma, era tutto in regola».

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