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PIADENA DRIZZONA. IL CASO

Roggia bianca da otto mesi, ma il Comune tace: l’interpellanza di Pagliari

Il consigliere di minoranza torna a chiedere risposte pubbliche sullo sversamento e denuncia l’assenza di comunicazioni ufficiali dopo l’ordinanza di ottobre. Chieste le analisi dell’acqua, la natura del prodotto inquinante e nuove verifiche ambientali per escludere rischi per salute e ambiente.

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

01 Giugno 2025 - 11:14

Roggia bianca da otto mesi, ma il Comune tace: l’interpellanza di Pagliari

PIADENA DRIZZONA - «Sono ormai passati otto mesi da quando l’acqua della roggia Seriola è diventata di colore bianco e l’amministrazione comunale non ha più dato nessuna notizia ufficiale ai suoi concittadini».

È questo il cuore dell’interpellanza urgente presentata dal consigliere di minoranza Luigi Pagliari. «Il 23 settembre 2024 – si legge nel documento – l’amministrazione comunale di Piadena Drizzona attivava la Polizia Provinciale per segnalare la presenza di una colorazione anomala (bianca) nella Roggia Seriola».

L’amministrazione, il giorno successivo, attivava anche «la sala operativa della Protezione Civile Regionale, che a sua volta attivava Arpa e ATS», mentre la Polizia Provinciale e la Polizia locale risalivano il flusso anomalo, individuandone la sorgente presso un opificio dismesso di via Po.

«Veniva accertata la presenza di rifiuti polverulenti di colore bianco interrati in fosse tecniche», tanto da rendere necessario un intervento urgente.

Pagliari ripercorre poi tutte le fasi di verifica effettuate e cita il tavolo tecnico con vari enti e l’ordinanza del 4 ottobre che ha disposto a una società comasca la rimozione e il deposito in container a tenuta stagna dei materiali.

Ma oggi, denuncia Pagliari, «il motivo per cui non si è provveduto a fare una o più vasche di raccolta» non è stato chiarito.

Il consigliere chiede che vengano rese pubbliche «le analisi dei prelievi di acqua effettuati da Arpa», che sia reso noto «il nome del prodotto sversato» e se questo sia «nocivo per l’uomo, gli animali e la vegetazione», e che vengano «effettuate nuove analisi» per capire se tracce del prodotto siano ancora presenti.

In precedenza il sindaco Federica Ferrari aveva risposto sul tema che non era nella possibilità di fornire risposte per la presenza del segreto istruttorio legato alle indagini sul caso.

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