L'ANALISI
29 Maggio 2025 - 11:29
Una esibizione della Fanfara dell’Arma dei carabinieri
CREMONA - Tutti in piedi con la mano sul cuore in piazza del Comune, per ascoltare e cantare a piena voce l’Inno d’Italia suonato dalle forze dell’ordine. Domenica, la Fanfara dei Carabinieri, presenza immancabile nei giorni che celebrano la Festa della Repubblica, tornerà per reiterare una tradizione ormai diventata adulta: l’ensemble musicale, diretta dal maresciallo capo Andrea Bagnolo, inizierà ad eseguire il programma dei brani a partire dalle 20.
Il programma dell’esibizione mescola tradizione, patriottismo e cultura pop. Si comincia con la marcia ‘La Fedelissima’, tributo dovuto all’Arma dei carabinieri, di cui fanno parte i membri della Fanfara. Già a partire dal secondo pezzo, l’atmosfera diventa futuristica, con l’arrangiamento di Johan de Meij della colonna sonora della saga di Star Wars, resa immortale da John Williams.
Seguono i brani ‘A Longeford Legend’, una suite di pezzi irlandesi realizzata da Robert Sheldon; il primo movimento della Sinfonia numero 5 di Beethoven, la suite orchestrale ‘Pirati dei Caraibi’ (arrangiata da John Wasson).Il programma prosegue con ‘It’s about time’, un medley realizzato da Dave Brubeck e arrangiato da Charles Sayre; ‘West Side Story’, composto da Leonard Bernstein e arrangiato da Naohiro Iwai; ‘The Typewriter’, brano uscito dalla penna del compositore Leroy Anderson. A chiudere, l’immortale, immancabile, inno nazionale italiano.
L’articolazione del concerto, che spazia tra vari generi musicali, fotografa un’evoluzione lunga e complessa, le cui radici risalgono addirittura a due secoli fa, intorno al 1820. Erano passati solo 6 anni dalla creazione del Corpo dei Carabinieri Reali, datata al 1814. In quel contesto sono stati arruolati i primi militari trombettieri (meglio conosciuti come ‘Trombetti’), che, in un secondo momento hanno subito un processo di strutturazione graduale, culminato con la nascita della Fanfara del 3° Battaglione Carabinieri ‘Lombardia’, che nel 2014 ha assunto la denominazione oggi in uso.
Dopo 200 anni di storia, dunque, la ‘Fanfara’ rimane tale solo di nome, non di fatto. Il termine è rimasto in uso per rispettare la tradizione militare, ma la formazione dei musicisti e la scelta dei brani tradisce una configurazione che più si addice ad un'orchestra di fiati, che comprende anche legni e percussioni.
La Fanfara, nel 2025, risulta composta da più di trenta musicisti, che provengono da un percorso di studi perfezionato in vari conservatori italiani. L’attuale direttore Bagnolo, laureato in Strumentazione e composizione per orchestra di fiati, Direzione d'orchestra di fiati, Musica d'uso, Musica Applicata e Composizione, vanta un curriculum da musicista che ha costruito fin dall’infanzia, con lo studio del pianoforte. Ampio il raggio d’azione, tra festival e concerti che hanno scritto la storia dell’ensemble. La Fanfara, in passato, ha preso parte a importanti festival di Jazz e Soul, collaborando con cantanti e strumentisti di fama internazionale.
Attualmente, l’ensemble è membro della Siae dal 2003, e vanta un notevole portfolio di brani originali e arrangiamenti per varie formazioni, pubblicati da diverse case editrici. Intensa è anche l’attività concertistica: la Fanfara dei Carabinieri non rinuncia a rappresentare l'Italia nel mondo sul fronte musicale, partecipando a tournée in diverse nazioni dentro e fuori dall’Europa (Germania, Spagna, Francia, Bulgaria, Austria, Svizzera, Liechtenstein, Cina e Canada).
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