L'ANALISI
28 Maggio 2025 - 21:03
CREMONA - C’è chi ha esaminato casi, italiani ed esteri, di «errori giudiziari», chi ha condannato, senza appello, «i processi mediatici, trappole in cui non cadere», perché «suggestionano, fanno sensazionalismo». Chi ha fatto interviste per strada. Riflessioni su giustizia, pene, carcere e riforme, ma anche sguardi attenti su disuguaglianze sociali e culturali «che spesso si riflettono in modo significativo sull’applicazione della pena». L’articolo 3 della Costituzione per faro: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’.
‘La legge è uguale per tutti?’. Per molti no, per altri sì, ma con riserva. È la sentenza emessa dagli studenti che hanno partecipato al tradizionale bando della Camera penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’, presieduta da Micol Parati. Bando esteso ai detenuti nel carcere di Ca’ del Ferro. Trentadue studenti e due detenuti hanno vinto le 17 borse di studio. E c’è una menzione d’onore.
Ore 11 di oggi, aula polifunzionale del Tribunale. Qui, come in ogni aula dove si celebrano i processi, campeggia la scritta ‘La legge è uguale per tutti’, frase solenne che ha ispirato il tema del bando di quest’anno con punto di domanda. Qui si è tenuta la cerimonia. Un gran lavoro hanno fatto gli avvocati Marilena Gigliotti e Caterina Pacifici, le esaminatrici dei testi.
«Dalla lettura degli elaborati e dai contributi multimediali è emerso che l’opinione comune è quella che la legge non sia uguale per tutti, o meglio, che lo sia da un punto di vista teorico, ma che poi nell’applicazione pratica si perda in pastoie burocratiche — spiega Gigliotti —. I ragazzi hanno citato casi di cronaca giudiziaria molto noti e anche alcuni molto risalenti nel tempo, ma che, evidentemente, sono risultati molto significativi. Molto anche il senso di equilibrio riscontrato negli elaborati: non abbiamo letto alcuna polemica. Anche quando sono state denunciate criticità del sistema giustizia, gli studenti hanno sempre mantenuto un grandissimo equilibrio e così pure hanno fatto i detenuti».
Aula piena di studenti, insegnanti, nonni e genitori. I detenuti erano collegati dal carcere. Con i vincitori si sono complimentati il presidente della sezione penale Guido Taramelli, il procuratore della Repubblica, Silvio Bonfigli, il presidente dell’Ordine degli avvocati, Alessio Romanelli, e Maria Luisa Crotti, presidente della Camera penale della Lombardia orientale.
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