L'ANALISI
27 Maggio 2025 - 08:37
CREMONA - Sembra una doppia vittoria quella delle piccole attività del centro, che, secondo la Giunta, uscirebbero dal Consiglio comunale di ieri incentivate su due fronti: da un lato, si mette la parola fine al caso-distributori, con l’approvazione unanime della delibera ‘Disposizioni per la tutela e la valorizzazione commerciale e turistica del Distretto Urbano del Commercio’, con il divieto di nuove aperture di Open Shop 24 ore all’interno del perimetro del Duc. Dall’altro, l’approvazione dell’adeguamento per gli oneri di urbanizzazione: le piccole attività saranno nella ‘fascia bassa’ del +10%, mentre arriveranno al +30% per le attività più impattanti.
Sul fronte macchinette, si chiude con un voto unanime un capitolo lungo quasi un anno. «Concludiamo un percorso iniziato in commissione – dichiara l’assessore Luca Zanacchi – aggiornando una tabella (già approvata nel 2004) che vietava 14 tipologie di attività nel Distretto Urbano del Commercio, con le rispettive motivazioni. La legge equipara a negozi di vicinato i distributori, che però, di fatto, nel tempo hanno generato problemi di decoro e sicurezza». Chiara Capelletti (FdI), che da mesi segue la vicenda, sottolinea il valore della collaborazione tra maggioranza e minoranza per il buon esito di ieri. «Inizialmente, avremmo voluto un approccio più restrittivo – spiega – ma nel percorso di approfondimento sono emersi diversi aspetti, che ci hanno costretti ad aggiustare il tiro».
Per la maggioranza l’ex assessore Rosita Viola (Sinistra per Cremona) spiega: «La mozione è stata promossa la scorsa estate, ma credo ne sia valsa la pena: in gioco c’è tutto un sistema, tra sicurezza e operatori economici». E il capogruppo Pd Roberto Poli aggiunge: «I distributori, a differenza dei negozi di vicinato, non hanno una funzione sociale ma sono, anzi, un luogo che favorisce l’antisocialità».
Maggioranza e opposizione divise invece sugli oneri di urbanizzazione. L’adeguamento per le nuove costruzioni prevede un incremento del dovuto al Comune, che sarà però regolato ‘per categorie’, in funzione dell’impatto urbano della nuova costruzione. «Non c’erano aggiornamenti fin dalla delibera della giunta Perri – spiega l’assessore Paolo Carletti – che li ha aumentati del 25%. Questa volta, però, abbiamo preferito ragionare in termini di carico urbanistico, incentivando i negozi di vicinato».
Nonostante l’aumento degli oneri, sottolinea l’assessore, le nuove costruzioni a Cremona restano comunque privilegiate nel contesto delle provincie limitrofe: «Gli oneri per medie e grandi strutture a Cremona si aggirano sui 165 euro al metro quadro: a Brescia sono 202, a Bergamo 268, a Pavia 243».
Scettica l’opposizione, con il no di Andrea Carassai (Forza Italia): «Il comparto edilizio è in forte sofferenza con ulteriore contrazione degli investimenti intorno al 5% nel 2025. Tempi e modalità della proposta sono inadeguati». D’accordo anche Carlalberto Ghidotti (FI), secondo cui «con l’aumento della Tari e dell’Imu, un’ulteriore batosta del +30% sugli oneri di urbanizzazione è pesante».
Astenuta Maria Vittoria Ceraso (Oggi per Domani): «Questa amministrazione ricava 2 milioni di euro dagli oneri di urbanizzazione, che non vengono mai incassati del tutto: l’ultimo si aggira intorno ai 700mila euro. Non stiamo parlando di un provvedimento che andrà a incidere in maniera significativa sugli introiti del Comune». La maggioranza fa squadra a sostegno della delibera. «Nel 2011 l’aumento è stato del 25% – obietta Marco Galli (Pd) – una cifra che non mi sembra meno impattante. Al contrario, per la prima volta si fanno delle differenze sensate».
«Negli ultimi due anni – aggiunge Lapo Pasquetti (Sinistra per Cremona) – abbiamo assistito ad una crescita ipertrofica del settore edilizio; alla luce di questo, il fatto che le previsioni prevedano un calo per il 2025 è del tutto fisiologico, considerata la crescita sproporzionata del settore». Poli sottolinea che l’aumento degli oneri va di pari passo con incentivi sul fronte della classe energetica. «Piena condivisione delle scelte operate – commenta – che portano a favorire tutti quegli interventi che mirano ad un efficientamento energetico nella loro realizzazione. In questo modo si arriva a riequilibrare i costi».
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