L'ANALISI
21 Maggio 2025 - 05:20
CREMONA - Dopo una decina d’anni vengono adeguati gli oneri di urbanizzazione che, per la prima volta, sono meglio diversificati in categorie in base alla tipologia di attività. La proposta di delibera, che ha già ottenuto il parere favorevole della Giunta, è stata illustrata dall’assessore alle Opere Pubbliche e all’Urbanistica Paolo Carletti, alla Commissione consiliare Territorio, Sviluppo economico, Città, presieduta da Rosita Viola.
«La principale novità — spiega una nota del Comune — è rappresentata dal fatto che l’aggiornamento del dovuto al Comune per la logistica, le medie e le grandi strutture di vendita è più del doppio di quanto previsto per attività alberghiera e strutture ricettive, pubblici esercizi, palestre, istruzione-formazione, assistenza privata, attività culturali-politiche-sindacali, commercio (esercizi di vicinato), commercio all'ingrosso. Unitamente all’aggiornamento degli oneri, la proposta di delibera prevede un sensibile aumento degli incentivi per chi costruisce secondo i migliori canoni di risparmio energetico. Entrando più nel dettaglio, per le attività riconducibili alle attrezzature culturali, sanitarie-assistenziali, sportive e per lo spettacolo si è ritenuto di applicare un incremento del 10% per non penalizzare attività che rivestono interesse generale e socio-culturale. Vengono inoltre introdotte due nuove categorie: logistica, medie e grandi strutture di vendita, per le quali si propone di applicare un incremento pari al 30%, considerata l’elevata incidenza sulle opere di urbanizzazione nel territorio comunale di queste attività».
«Per incentivare le trasformazioni edilizie performanti dal punto di vista energetico — prosegue la nota —, si prevede l’aumento degli incentivi legati alle classi energetiche A1, A2, A3, A4 portandoli rispettivamente al 20%, 25%, 30%, 35% degli oneri base e la conferma degli incentivi legati all’eco-sostenibilità pari al 3% per utilizzo materiali eco-sostenibili in percentuale, al 3% per la realizzazione/installazione di impianto per il recupero dell’acqua piovana, al 2% per impiego di fonti rinnovabili in percentuale rispetto a quanto già previsto dalla legge. Per agevolare le localizzazione delle attività produttive, artigianali e logistiche all’interno dell'area del Porto Canale, e per incentivare la localizzazione di attività artigianali, produttive e del terziario avanzato in alcuni ambiti strategici della città sono confermate le agevolazioni esistenti».
E Carletti sottolinea che «gli oneri di urbanizzazione sono una cartina tornasole che svela gli indirizzi di governo del territorio di questa amministrazione. Il fatto che gli oneri relativi a logistica, media e grande strutture di vendita subiscano un aumento superiore al doppio rispetto a negozi di vicinato, strutture ricettive, cinema e palestre, rappresenta un segno evidente della linea politica intrapresa. Dopo dieci anni era giusto ritoccare gli oneri di urbanizzazione. Per il settore residenziale abbiamo applicato l’adeguamento Istat (20%), senza aumenti e senza sconti, per altre categorie abbiamo spinto sugli aumenti (30% per logistica, medie e grandi strutture di vendita), e per altre ancora abbiamo ridotto gli stessi (10% servizi di quartiere). L’aumento degli incentivi, che in certi casi si attesta sul 35% (classe energetica A4), spiega che a Cremona se si costruiscono servizi di vicinato e se li si costruisce bene, si paga davvero poco come dimostra il raffronto con altre città vicine».
Ma la spiegazione di Carletti non convince i consiglieri comunali Carlalberto Ghidotti e Chiara Capelletti (FdI) che in una nota attaccano: «L’aumento è l’ennesimo schiaffo a cittadini, imprese e professionisti e comporterà un ulteriore aumento dei costi per chi vuole costruire, investire o riqualificare nel territorio comunale. Quello che viene spacciato come un aggiornamento tecnico o una scelta per la qualità urbana è in realtà una scelta politica, che non trova alcuna giustificazione normativa o economica. Non c’è nessun obbligo: è stata l’amministrazione a decidere di aumentare fino al 30% gli oneri, colpendo in particolare settori produttivi strategici come la logistica e la distribuzione».
Replica Carletti a stretto giro: «A parere del centro destra la giunta dovrebbe favorire nuovi supermercati invece che favorire il recupero di tanti spazi commerciali di prossimità già inseriti nel territorio urbano. Questo dicono senza mezzi termini i consiglieri di FdI e forse anche per questo si ritrovano ancora una volta ad essere consiglieri di minoranza. Ero pronto a rintuzzare le critiche sugli adeguamenti con i numeri. Numeri che ci dicono che siamo la sola città che non li aumenta da 15 anni e numeri che ci dicono che a oneri adeguati siamo ancora inferiori alle città limitrofe, numeri che ci dicono che abbiamo un sistema di incentivi che in tanti casi azzera gli adeguamenti. Mai ci saremmo aspettati di dover giustificare una posizione politica di favore verso gli imprenditori cremonesi a discapito dei grandi gruppi».
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