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Tari, la tassa sui rifiuti infiamma il consiglio

Approvato il regolamento comunale, ma la minoranza dice no agli aumenti. Il dg della Casalasca: «Insoluti stabili, recuperato oltre un milione di euro»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

23 Maggio 2025 - 17:41

 Tari, la tassa sui rifiuti infiamma il consiglio

CASALMAGGIORE - Durante l’ultima seduta del consiglio comunale sono stati approvati sia il nuovo regolamento per l’applicazione della tariffa corrispettiva sui rifiuti, sia le tariffe relative all’anno 2025. Alla discussione erano presenti anche Lorenzo Vicini, presidente di Casalasca Servizi S.p.A., e Filippo Bertolotti, direttore generale della società.

Il sindaco Filippo Bongiovanni ha introdotto i due punti spiegando che, pur trattandosi di un regolamento sostanzialmente simile al precedente, è stato necessario approvarne uno nuovo per adeguarsi alle modifiche normative introdotte da Arera. Ha sottolineato come la principale novità riguardi l’articolo 9, che modifica le possibilità di smaltimento del verde, consentendo anche ai giardinieri professionisti con utenza e sede a Casalmaggiore di smaltire al centro di raccolta il verde privato, pagando una tariffa nel caso il verde provenga da utenti residenti fuori Casalmaggiore. È stato poi introdotto il limite di 250 kg di conferimento gratuito a prestazione. Il sindaco ha poi ricordato che il piano economico-finanziario della Tari è quadriennale e che il 2025 rappresenta l’ultimo anno del ciclo attuale. Sebbene le tariffe fossero già state determinate nel 2024, è stato necessario riapprovarle per adeguarle alla variazione delle utenze. Tra le novità, ha aggiunto l’obbligo normativo di inserire una quota perequativa di sei euro per ogni utenza, domestica o non domestica, destinata a finanziare i bonus sociali riservati alle famiglie con un ISEE inferiore a 9mila euro.

Un altro tema centrale toccato dal sindaco è stato il futuro di Casalasca Servizi, che si prepara a una trasformazione in società totalmente pubblica secondo il modello ‘in house providing’. Si tratta, ha detto, di un passaggio storico, in vista della scadenza dell’attuale affidamento tramite gara fissata al 31 dicembre 2025. Da quel momento, il servizio potrà essere affidato direttamente ai soci pubblici. Il Comune sta lavorando a una revisione dello statuto, alla perizia delle quote e alla stesura della relazione prevista dall’articolo 14.

Il direttore generale Filippo Bertolotti ha poi illustrato nel dettaglio gli aggiornamenti tecnici. Ha spiegato che la modifica al regolamento si è resa necessaria in seguito a un nuovo decreto che ha riclassificato il rifiuto verde da speciale a urbano. Per i cittadini è previsto un limite gratuito di 250 chilogrammi, mentre per i giardinieri che operano fuori comune il servizio sarà a pagamento, con un costo di 50 euro a tonnellata. Bertolotti ha anche chiarito che le tariffe del 2025, pur facendo parte del piano quadriennale approvato nel 2021, vengono ricalcolate ogni anno sulla base delle utenze attive e che l’aumento medio previsto quest'anno è del 2,79%. Ha inoltre confermato che la gestione delle insolvenze si mantiene stabile, con un tasso di morosità pari al 6%, senza segnali di peggioramento. Ha infine ricordato che tra il 2016 e il 2024 il Comune di Casalmaggiore ha recuperato oltre un milione di euro in evasione Tari, un risultato frutto di un lavoro costante che ha permesso di contenere le tariffe.

Il presidente Vicini ha presentato il quadro economico generale della società, riferendo che il bilancio 2024 si è chiuso con un utile netto di 230.891 euro, in lieve calo rispetto all’anno precedente, nonostante un incremento del fatturato fino a 15,8 milioni di euro. Ha parlato di una società solida, con buona liquidità e indebitamento contenuto, e ha annunciato che proseguono gli investimenti in mezzi, strutture e sicurezza sul lavoro. Vicini ha ribadito che Casalasca è impegnata nella transizione verso la gestione totalmente pubblica, con la predisposizione del nuovo statuto e la valutazione delle quote da dismettere, sottolineando che questo è un momento storico per ripensare il modello societario, anche alla luce dell’uscita obbligatoria dei soci privati.

Il regolamento è stato approvato all’unanimità, mentre sulle tariffe si è registrato il voto contrario del gruppo di minoranza guidato dal consigliere Luciano Toscani. Quest’ultimo ha espresso apprezzamento per la relazione del presidente Vicini e del direttore Bertolotti, ringraziando anche il precedente Consiglio di amministrazione per aver lasciato una società in buona salute. Toscani ha però spiegato che, pur avendo votato a favore del regolamento, compresa la nuova gestione del verde, non ha potuto condividere l’aumento delle tariffe. A suo avviso, esistevano le condizioni per evitare qualsiasi rincaro a carico delle famiglie e ha proposto di mantenere invariate le tariffe per il 2025. Ha auspicato che i benefici derivanti dalla vendita dei materiali differenziati e dai contributi dei consorzi Conai vengano riversati interamente sui cittadini. Cosa confermata dal direttore generale Bertolotti. Ha inoltre chiesto a Casalasca di continuare a investire nella raccolta differenziata e nella pulizia urbana, promuovendo anche l’educazione ambientale nelle scuole e il compostaggio domestico. A questo proposito ha rilanciato l’idea di utilizzare il terreno già individuato a Calvatone per realizzare un impianto di compostaggio in grado di trasformare l’umido in risorsa energetica. Ha infine richiamato l’attenzione sul futuro assetto della società pubblica, sottolineando che la trasformazione in house deve rappresentare un’occasione per rafforzare il legame con i Comuni soci, magari accogliendo nuovi partner, ma anche per riequilibrare la distribuzione dei benefici. Secondo Toscani, non sempre la quota del 51% detenuta da Casalmaggiore riflette i ritorni economici proporzionali rispetto al servizio erogato nei diversi Comuni e ha chiesto una riflessione su come valorizzare l’apporto dei Comuni che si affidano maggiormente a Casalasca.

Il consigliere Gianpietro Seghezzi ha chiesto chiarimenti sul livello di morosità tra le utenze domestiche. Il direttore Bertolotti ha confermato che gli insoluti a fine ciclo di riscossione restano stabili attorno al 6%, un dato inferiore alla media nazionale. Ha anche aggiunto che, durante gli anni della pandemia, grazie ai fondi emergenziali stanziati dal Comune, il tasso di morosità era addirittura calato. Il consiglio ha quindi approvato la delibera sulle tariffe con il solo voto contrario del gruppo guidato da Toscani.

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