L'ANALISI
19 Maggio 2025 - 17:51
CASALMAGGIORE - Da rudere che era a luogo di bellezza, memoria e partecipazione. Ieri sera, la chiesa di San Rocco ha smesso i panni del silenzio e della polvere per vestirsi di voce, luce e movimento: ‘Insieme per San Rocco’ non è stato solo uno spettacolo, ma una dichiarazione. Di affetto, di impegno, di futuro.
Protagonisti assoluti, gli studenti del Liceo Classico dell’Istituto Romani, che hanno unito danza, recitazione e visione. Al loro fianco, l’Associazione Dimensione Danza e il gruppo Il Torrione sul Po. In platea, cittadini, istituzioni e protagonisti della lunga battaglia per il recupero di questo prezioso e simbolico luogo. Sul palco, si sono susseguiti gli interventi del professor Marco Orlandi, dell’architetto Gabriele Pezzini, del sindaco Filippo Bongiovanni, di don Gianluca Gaiardi in rappresentanza della Diocesi come responsabile dell’Ufficio Beni Culturali e di don Claudio Rubagotti, abate-parroco di Casalmaggiore. Ognuno ha tracciato il percorso che, in dieci anni, ha portato una chiesa in rovina a diventare nuovamente un bene collettivo.
Il cammino parte da lontano. Era il 2015 quando l’Istituto Romani aderì al progetto nazionale ‘La scuola adotta un monumento’. Gli studenti del Cat ricostruirono in 3D le parti perdute della chiesa; quelli del Liceo Classico analizzarono gli stucchi e gli affreschi tardo-barocchi; i ragazzi del Lssa trasformarono tutto in un video-documentario. Un lavoro di squadra che entrò nel Catalogo nazionale dei Monumenti adottati dalle scuole italiane.
Ma non si trattò solo di studio: da quel momento il Romani diventò il motore di una vera azione civica. I convegni, le pressioni, i dialoghi con Soprintendenza, Diocesi, Comune. Un primo finanziamento permise la messa in sicurezza, poi nel 2022 arrivò il contributo Pnrr che consolidò murature e copertura, rendendo parzialmente agibile la struttura.
Ora si guarda avanti. L’evento di ieri ha mostrato che San Rocco può essere molto più di un edificio salvato: può diventare uno spazio di cultura, arte e partecipazione. Ma resta urgente un terzo intervento di restauro, necessario a preservare le pitture murali e a completare il recupero.
La scuola, come ha ricordato la dirigente Daniela Romoli, non ha mai smesso di crederci. E ieri ha dimostrato che non è sola.
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