L'ANALISI
22 Maggio 2025 - 18:37
nel riquadro in alto Marangoni, Tosi, Bergamaschi, Bressanelli, Bordo e Merigo alla presentazione di Crema Wine Festival
CREMA - «Il bottaio non è forse un artigiano? E poi, c’è tutta una tradizione che lega il Cremasco al vino. Basti pensare a quando si andava a comprare l’uva nell’Oltrepò e poi la si pigiava in cascina». A sgombrare il campo da qualsiasi dubbio è direttamente il presidente della Libera associazione artigiani cremaschi, Marco Bressanelli.
E lo ha fatto, questa mattina, nel corso della conferenza stampa convocata per delineare la prima edizione del Crema Wine Festival. Ossia la kermesse dedicata sì alle cantine, ben 26 da un capo all’altro dello Stivale quelle che saranno rappresentate il secondo sabato di giugno (il 14). Ma che si tradurrà pure in appuntamento con la gastronomia.
Il tutto, ospitato nel piazzale della sede dell’associazione, in via Giuseppe di Vittorio. Un appuntamento che, non casualmente, cadrà nella stessa data scelta per l’inaugurazione del ‘central park’ in chiave cremasca, ricavato nell’ex cascina Pierina. Ossia, il complesso acquistato dall’amministrazione comunale nel lontano Duemila e trasformato nel giardino della città. «Un’occasione per un travaso di visitatori tra due appuntamenti, che si terranno nella medesima zona», è andato diritto al punto il sindaco Fabio Bergamaschi, al tavolo della presentazione con l’assessore Franco Bordo.
«Ringrazio la Libera artigiani per aver rotto gli indugi — ha esordito il delegato al Commercio — perché di un festival del vino si parlava da tempo». Il patrocinio del Comune all’iniziativa — la sottolineatura dello stesso Bressanelli — «non significa un semplice timbro, ma una fattiva collaborazione». La stessa che assicura esserci, per l’iniziativa, con la Banca di credito cooperativo di Caravaggio e del Cremasco, il cui presidente Giorgio Merigo, a sua volta al tavolo della sala conferenze dell’associazione: «Nel Cremasco, fin dal Medioevo — ha tenuto a ricordare — i monaci hanno realizzato vigneti che, solo nella seconda metà dell’Ottocento, sono stati intaccati dalla malattia che ne ha provocato la scomparsa».
Come dire, il rapporto con l’arte enologica non è appannaggio esclusivo dei vicini bresciani. E sarà il gruppo giovani della Bcc a collaborare all’iniziativa, frutto del lavoro di coetanei: ossia i ‘ragazzi’ della Libera artigiani. In particolare Simone Tosi, che è entrato nel dettaglio dell’appuntamento: «L’idea è stata di portare il vino, in un territorio dove non si produce più». Con lui, hanno plasmato l’iniziativa, che verrà declinata anche con masterclass e approfondimenti sul tema del benessere legato al gusto, Manuel Ponzetti, Davide Cappa e Marco Caravaggi, tutti in sala oggi.
Esattamente come ha seguito passo passo la presentazione Mauro Sangalli, al vertice di Casartigiani Lombardia. A introdurre i relatori, il direttore della Libera, Renato Marangoni. Svelando che, una volta posati i calici, sarà la musica a concludere l’appuntamento, con una serata all’insegna del dj set. Anche la Casa del pellegrino presieduta da Davide Balestracci sarà rappresentata al Festival.
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