L'ANALISI
23 Maggio 2025 - 05:20
CREMA - Una cosa sono le opinioni, un’altra i numeri. Per questo, dopo le dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi dal presidente della Fondazione San Domenico Guido Giordana, Alessandro Lupo Pasini, coordinatore dell’istituto musicale Folcioni, appena declassato dal consiglio di amministrazione a semplice insegnante, chiede di dar conto dei dati.
«Avevo scelto di evitare polemiche, nella speranza che, al di là della presa di posizione nei miei confronti, si stesse agendo comunque nell’interesse della scuola. L’intervento del presidente Giordana, pieno di incongruenze e privo di fondamento, mi costringe a intervenire». Lupo Pasini ricorda di essere stato inquadrato negli ultimi dieci anni come coordinatore didattico, con mansioni precise individuate contrattualmente.
«Mi è sempre stato dato, dal momento dell’assunzione, un premio annuale per il lavoro svolto e mai è stato contestato alcunché. Stranamente oggi divento il responsabile di tutto. Il presidente afferma che la decisione di sostituirmi parte da una serie di dati, che tuttavia sono falsi. Dice che gli allievi nell’ultimo decennio sarebbero diminuiti del 40%. Gli iscritti nel 2014-15 erano 238, quest’anno sono 250. Il picco più basso è stato nel 2016-17 con 188. Ogni anno, mi era richiesta una relazione che serviva alla Fondazione, da un lato, per valutare il conferimento o meno al sottoscritto del premio di produzione e, dall’altro, per chiedere al Comune il contributo proporzionale al numero degli iscritti. Dal momento che, a quanto mi risulta, il contributo comunale è sempre stato confermato, più o meno, della stessa entità, se ne ricava che il numero di iscritti non può avere avuto la contrazione comunicata dal presidente. Falsa è anche l’affermazione che non si fanno più interventi nelle scuole, perché a parte negli ultimi anni, per decisioni non mie, fino a quando ero io ad occuparmene tenevamo corsi con centinaia di allievi delle scuole. Siamo arrivati ad averne circa un migliaio».
Lupo Pasini fa un esempio: «Il progetto ‘La Musica come linguaggio d’inclusione’ ha ottenuto un finanziamento importante e ha concesso ai docenti del Folcioni di effettuare negli istituti di Bagnolo, Crema Due, Crema Tre e Sraffa 850 ore in tre anni». Ma non è tutto. «Il piano didattico di cui si vanta Giordana, tuttora al vaglio degli insegnanti, è stato elaborato dal sottoscritto e dalla commissione Folcioni. Il presidente afferma che nessuna scuola ha un direttore a tempo pieno; mi chiedo quali siano le fonti a cui attinge. Io, che per tutta la vita ho bazzicato nel settore, non ho mai conosciuto istituti, di qualsiasi tipologia, con 250 allievi, che non abbiano avuto un dirigente o coordinatore. Sarebbe impensabile coordinare tutte le attività in autogestione. In ogni caso, rendo noto al presidente che il sottoscritto ha un contratto part time di sole 21 ore settimanali. Giordana afferma che il mio compito verrà affidato ad alcuni insegnanti. Quali? Nuovi assunti? Sulla base di quali criteri verrà fatta la scelta e da chi? Se spostandomi all’insegnamento, alla Fondazione servirà un insegnante in meno, chi verrà escluso per favorire me? Con quale criterio?».
Lupo Pasini affronta anche la questione dell’allontanamento di tanti insegnanti dalla scuola. «Cosa da me denunciata formalmente più volte come deleteria per una scuola, che tuttavia Giordana definiva come un normale turnover. Io sono direttore-coordinatore da 26 anni, i fatti denunciati dal presidente sono accaduti negli ultimi 10 anni. Forse, non essendo il sottoscritto la variabile, ci sarebbe da indagare su quali siano le cause effettive di questo esodo. Giordana avrebbe fatto bene a specificare che la maggior parte degli insegnanti oggi in forza al Folcioni non è assunta, bensì incaricata con contratti annuali e revocabili, situazione che da un lato non offre alcuna certezza lavorativa a lungo termine, dall’altro lascia agli stessi la libertà di uscire dalla scuola in qualsiasi momento. Di fatto ciò crea una situazione di perenne precarietà didattica. Situazione che, per la verità, si è consolidata proprio negli ultimi dieci anni, ovviamente non per volontà del sottoscritto che non ne aveva alcun potere, ma addirittura contro la mia volontà. Fino a dieci anni fa, gli insegnanti erano tutti assunti a tempo indeterminato, oggi soltanto cinque su 18».
L’ultima replica è sulla mancata organizzazione di saggi e concerti da parte di Lupo Pasini. «Peccato che, come risulta dagli stessi verbali del Cda precedente, queste attività erano affidate ad altri soggetti. Mi sono battuto per anni per avere a disposizione spazi per concerti ed eventi, ma si preferiva affittare le sale della Fondazione per altre attività, con l’unico scopo di fare cassa. Nonostante questa volontà, saggi e concerti sono sempre stati fatti in questi anni, grazie all’abnegazione e alla passione degli insegnanti, anche in location assolutamente non consone. In conclusione, mi auguro di tutto cuore che gli oltre 100 anni di didattica e di cultura del Folcioni, di cui 26 sotto la mia guida, non vengano misconosciuti e dispersi, anche perché la sua longevità, ritengo, possa essere sufficiente a garantirne la qualità».
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