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IL CASO DEHORS ‘FUORILEGGE’

Tavoli e sedie slegati: gli agenti multano plateatico fantasma

Un esercente: «Noi sanzionati, ma non abbiamo alcun arredo sulla pubblica via»

Riccardo Maruti

Email:

rmaruti@laprovinciacr.it

22 Maggio 2025 - 05:25

Tavoli e sedie slegati: gli agenti multano plateatico  fantasma

(foto d'archivio)

CREMONA - «La Polizia locale ci ha multato per non aver messo in sicurezza un plateatico immaginario»: l’affermazione del titolare di un pubblico esercizio del centro storico sembrerebbe suonare paradossale. Eppure sul verbale compilato dagli agenti e recapitato a destinazione la scorsa settimana dagli uffici di palazzo comunale si legge chiaramente che il locale «non rendeva inutilizzabile l’area esterna data in concessione e costituita da un plateatico... composto da sedie e tavoli che risultavano utilizzabili da chiunque in quanto privi di idonei sistemi di ritenuta». Quei tavoli e quelle sedie, però, «non esistono» ribadisce il proprietario. Che, poi, spiega: «Quando la sanzione è stata emessa, la concessione all’occupazione di suolo pubblico ci era stata revocata da oltre un mese. Da quel momento abbiamo eliminato tavolini e sedute, possiamo dimostrarlo con facilità. Insomma: siamo stati multati per un plateatico fantasma».

La sanzione in questione è stata ‘staccata’ dalla Polizia locale nell’ambito dei maxi controlli condotti nella notte fra il 23 e il 24 aprile per verificare il rispetto della norma — prevista dal regolamento comunale — che impone lo sgombero dei dehors alle 2 di notte e obbliga a legare tavoli e sedie con catene e lucchetti: una misura di prevenzione indirizzata a garantire decoro e sicurezza nello spazio pubblico. Risultato: a una trentina di locali era stata inflitta una multa di 454 euro. Il blitz aveva suscitato le reazioni stizzite non solo degli esercenti puniti, ma anche di numerosi cittadini che si erano schierati al loro fianco. Perché i verbali hanno prodotto un autentico effetto-beffa su chi reclama da tempo maggiore sorveglianza contro gli episodi di microcriminalità nel cuore della città.

E la beffa risulta addirittura doppia per il locale orfano del plateatico. «Sulla contravvenzione — aggiunge il titolare — è specificato che il locale era ancora aperto al pubblico alle 2.57. Totalmente falso: quella notte abbiamo chiuso intorno a mezzanotte e mezza, cioè circa due ore prima».

Ma non è tutto. «Questo bizzarro episodio si somma a un altro provvedimento a dir poco incoerente. Qualche tempo fa ci era stata revocata un’autorizzazione sulla scorta di una protesta per una presunta finestra aperta. Peccato che il locale non sia dotato di alcuna finestra sulla pubblica via. È del tutto evidente come la misura sia scattata sulla base di una delazione priva di riscontro».

Una volta smaltita l’incredulità, monta la rabbia: «Adesso la misura è colma — sbotta il proprietario del pubblico esercizio —. Insieme al mio legale valuterò le opportune azioni da intraprendere, senza bisogno di sbandierarle ai quattro venti». E il livore esplode quando il titolare, con retorica avvelenata, si chiede: «Com’è possibile che siano stati visti e persino contestati tavoli e sedie inesistenti?»

 

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