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CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

Mafie, il Nord area grigia: «Spargete il sale sulle contiguità»

Incontro in Camera di Commercio promosso dal Prefetto Giannelli: «I clan non sparano, ma si espandono offrendo servizi alle imprese»

Claudio Barcellari

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20 Maggio 2025 - 20:57

Mafie, il Nord area grigia: «Spargete il sale sulle contiguità»

Rocco Sciarrone, Antonio Giannelli, Gian Domenico Auricchio e Paolo Gualandris. Sotto, il pubblico all’incontro in Camera di commercio

CREMONA - La mafia, al Nord, si espande lusingando le imprese, non terrorizzandole. È l’avvertimento di Rocco Sciarrone, professore ordinario di Sociologia economica presso l’Università degli studi di Torino, all’incontro tenutosi oggi pomeriggio in Camera di Commercio. Cremona, in questo quadro, non fa eccezione, e deve restare all’erta.


L’appuntamento, che vede la presenza delle autorità del territorio, si colloca nell’ambito del ciclo di incontri promosso dal prefetto Antonio Giannelli. Modera Paolo Gualandris, direttore del Quotidiano ‘La Provincia di Cremona e Crema’: «Questa zona della Lombardia — introduce Gualandris — è particolarmente sensibile: le mafie generano affari legali per un valore di 40 miliardi l’anno, il 70% dei quali vengono reinvestiti nell’economia reale. 150mila imprese, a livello nazionale, sono soggette a infiltrazione mafiosa».


Segue il saluto di Gian Domenico Auricchio, presidente della Camera di Commercio di Cremona, Mantova e Pavia «Contro la criminalità organizzata – spiega – la nostra Camera di Commercio dispone di servizi di prevenzione, come la rete degli sportelli ‘Riemergo’, i punti d’ascolto che individuano situazioni di infiltrazione; c’è poi il registro imprese, che raccoglie i dati relativi a vita e società delle piccole attività del territorio. Abbiamo accordi con le forze dell’ordine finalizzati alla facilitazione delle indagini, con cessione gratuita di accesso a banche dati».


La mafia, a Cremona, si contrasta con la prevenzione, gettando il sale sul contesto che ne favorisce l’espansione. «Coinvolgere i primi attori istituzionali – dichiara Giannelli – è cruciale, in un’ottica che sia provinciale e preventiva. Il nemico da contrastare è l’area grigia, un intreccio relazionale di utilità comune che favorisce l’infiltrazione. Si tratta di buttare fuori dall’arena delle imprese i soggetti che la inquinano, nel rispetto di chi fa impresa in maniera sana, e l’alleanza istituzionale è indispensabile».


La presenza delle mafie al Nord, spiega Sciarrone, è di lunghissima data. «Si tratta – argomenta – di comprendere come emerge e si riproduce. La logica del contagio, in cui la mafia è paragonata ad un virus, è insufficiente alibi, e ignora le meccaniche endogene dei singoli territori». Decisivi sono i fattori di contesto: «Le mafie, in Lombardia, hanno trovato un ambiente favorevole – spiega Sciarrone – generando una commistione tra legale e illegale, un ‘ambiente intermedio’. Per fare prevenzione, bisogna dunque allargare il campo di osservazione, includendo soggetti diversi dalle mafie».


La mafia, dunque, non ha più bisogno di sparare. «Semmai – prosegue Sciarrone – la criminalità organizzata offre servizi di protezione, ma senza imporli. Il pericolo reale è quello che gli imprenditori vedano la mafia come un’opportunità, come un costo aggiuntivo o ambientale». Così nasce la cosiddetta ‘area grigia’. «È un’entità a cui partecipano attori diversi — precisa Sciarrone — tra imprenditori, politici, professionisti. Spesso, l’area grigia non nasce su iniziativa dei mafiosi, ma preesiste al loro arrivo».

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