Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

RINASCITA E DEVOZIONE

Chiesa di San Rocco, la nuova fase del restauro: «Serve più coinvolgimento»

Nuovi fondi per la storica chiesa. Pezzini: «Sarebbe bello un segnale, anche piccolo, dalla comunità»

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

18 Agosto 2022 - 15:18

Chiesa di San Rocco, la nuova fase del restauro: «Serve più coinvolgimento»

CASALMAGGIORE - Dopo la messa in sicurezza dell’edificio, per evitare il crollo globale e preservare gli angeli in stucco posti sulla facciata, grazie a nuovi fondi inizia la «fase due» per la sistemazione della chiesa di San Rocco, di cui è proprietaria la parrocchia. Se ne sono fatti portavoce, durante la messa delle 19 celebrata martedì nei pressi del cantiere, il parroco don Claudio Rubagotti e il progettista, l’architetto Gabriele Pezzini di Sabbioneta, che sta seguendo il recupero sin dall’inizio.

Il progettista Gabriele Pezzini


«A settembre — spiega il tecnico — presenteremo un progetto, articolato in due lotti: uno da 76.412 euro, grazie al contributo di Fondazione Cariplo, vinto nel 2021, per la copertura del 50% delle spese di restauro della chiesa, e uno da 200 mila euro grazie al contributo ottenuto sui fondi Pnrr. In quest’ultimo caso è da sottolineare che quella di San Rocco è stata l’unica chiesa cremonese a ricevere finanziamenti, a testimonianza di quanto sia considerato di rilievo il suo recupero e di quanto sia nel pensiero di tutti».


Pezzini aggiunge che «adesso occorre fare uno sforzo in più. È vero che abbiamo ottenuto dei fondi, ma adesso occorre che la volontà di ultimare il restauro parta dall’interno della comunità. La chiesa di San Rocco era un simbolo e vogliamo torni ad esserlo e ci piacerebbe fossero sempre i giovani il ‘motore’ di questa riappropriazione, come è avvenuto anni fa grazie ai ragazzi del Polo Romani che adottarono l’edificio». Un atto che colpì il Soprintendente all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova Gabriele Barucca, che ottenne un contributo di 100 mila euro per i primi interventi.


«Adesso l’obbiettivo è che le persone di Casalmaggiore diano un segnale, con un contributo anche simbolico, piccolo, purché sentito», continua Pezzini. «L’idea è di aprire un conto corrente dedicato, proprio con questa destinazione specifica per San Rocco, a partire da settembre, nella massima trasparenza». Un’azione collettiva di sostegno della comunità verso un bene di grande rilievo. «C’è interesse — sottolinea l’architetto —, in tanti chiedono di poter vedere l’interno. Io immagino quando il restauro sarà completato e non ci saranno più cantieri e impalcature in vista. Di pari passo, tra l’altro, sta procedendo il recupero del Torrione estense. Stiamo completando l’indagine archeologica, che abbiamo voluto effettuare in via preliminare per vedere se esistano tracce particolari, ma non è emerso nulla di particolarmente significativo. Forse tracce di quelle che potevano essere cisterne per l’acqua. L’idea è che il Torrione sia nato su una fortificazione già esistente. In qualunque caso, il Torrione e la chiesa di San Rocco devono essere considerate come parte di un unico insieme, anche se di proprietà differenti. E credo che bisognerà trovare un accordo per la valorizzazione di entrambi gli edifici. Ed è stato bello l’intervento di don Rubagotti che ha parlato della figura del santo».

Un santo, protettore degli appestati, tra i più venerati al mondo, se non il più venerato, morto a Voghera, dopo essere stato imprigionato. «È sempre stato onorato anche qui, poi la tradizione si è un po’ persa». Ma la rinascita della chiesa servirà sicuramente a «rinfocolare» la devozione verso il santo di Montpellier.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400