Cerca

Eventi

Tutti gli appuntamenti

Eventi

CREMA

Sicurezza, è scontro tra Pd e Sinistra per il daspo

Frattura nel processo di riavvicinamento. Gipponi critica i dem e il sindaco: «Il disagio va ascoltato., così si nasconde la polvere sotto il tappeto. A Bergamaschi chiedo: quale prevenzione?»

Stefano Sagrestano

Email:

stefano.sagrestano@gmail.com

20 Maggio 2025 - 05:25

Sicurezza, è scontro tra Pd e Sinistra per il daspo

CREMA - Una battuta d’arresto che potrebbe ora creare una frattura importante nel processo di riavvicinamento tra Pd e Sinistra italiana (divisi alle comunali 2022), iniziato nei mesi scorsi con una serie di incontri politici e programmatici tra le due forze politiche. Il motivo è la scelta dei dem di sostenere l’adozione del daspo all’interno dell’aggiornato regolamento di polizia urbana.

«Con il daspo urbano si nasconde la polvere sotto il tappeto», è il giudizio lapidario di Cecilia Gipponi, esponente di spicco di Sinistra italiana in città, partito oggi senza alcun rappresentante in aula degli Ostaggi. La scorsa settimana, il consiglio comunale aveva votato all’unanimità l’aggiornamento del regolamento di polizia urbana, che introduce appunto questa misura per allontanare dalle zone «particolarmente sensibili della città», chi deturpa, vandalizza, disturba la quiete pubblica e compie altre azioni vietate. Il tutto in linea con il patto per la sicurezza promosso dalla prefettura.


«Accanto a diverse norme condivisibili — sottolinea ora Gipponi — il regolamento introduce le cosiddette ‘zone rosse’ dove si applicherà il daspo, di fatto un ordine di allontanamento. Una misura del genere fa pensare a contesti di degrado urbano, tipici delle periferie metropolitane. A Crema invece sono proprio quelle frequentate dai minorenni che, non potendo muoversi in autonomia, si ritrovano in centro. Ed è significativo che, spiegando a un ragazzo di 14 anni cos’è il daspo urbano, la sua reazione sia: ‘Ma a cosa serve spostare le persone da un posto a un altro? Faranno altrove quello che fanno lì».


Per Gipponi il punto è esattamente questo: «Un ordine di allontanamento rischia di essere inefficace e miope. Non si risolve nulla se non si affrontano le cause profonde del disagio giovanile». Gipponi chiama in causa l’amministrazione e direttamente il sindaco Fabio Bergamaschi: «Ha dichiarato che le misure repressive saranno accompagnate dalla prevenzione: quale? Gli interventi oggi realizzati nelle scuole sono sporadici, lasciati spesso ai singoli insegnanti. Servono percorsi strutturati, continuativi, partendo dalle elementari: incontri con educatori professionisti, forze dell’ordine, operatori del Servizio dipendenze dell’Asst, dialogo con le famiglie».


Intanto, però, sul provvedimento si alzano voci favorevoli, come quella del comitato dei cittadini e dei negozianti di viale Repubblica, guidato da Andrea Gardinali. Da anni residenti e commercianti della zona di Porta Ombriano chiedono maggiore sorveglianza e tutela di una zona critica a ridosso del centro. La stessa è stata ora inserita in quelle particolarmente sensibili. «Ci uniamo a questa iniziativa targata Comune e prefettura, speriamo arrivino i risultati, è un lavoro a lungo termine, che contiamo possa migliorare il quartiere. Contiamo di dare il nostro contributo», ha evidenziato nei giorni scorsi lo stesso Gardinali.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400