L'ANALISI
19 Maggio 2025 - 05:05
CREMA - L’emergenza anziani si fa sempre più stringente nel Cremasco: gli assistiti cronici sono arrivati a quota 60mila, più di un terzo della popolazione. La stragrande maggioranza di loro sono persone avanti con gli anni, non in pericolo di vita, ma che devono comunque seguire indicazioni mediche e sottoporsi periodicamente a visite e esami. Purtroppo, e anche in conseguenza di ciò, il tasso di mortalità per tumori resta il più alto dell’intera Ats Val Padana (province di Cremona e Mantova).
Il costante incremento della popolazione che ha superato i 65 anni è confermato dagli ultimi dati Ats, aggiornati a fine 2023. L’indice di vecchiaia nel distretto è pari a 201,8, mentre la media regionale è 188,2. Si tratta del rapporto tra la popolazione over 65enne e i giovanissimi (0-14 anni). Nel Cremasco ogni 100 bambini e ragazzini vivono quindi 201,8 anziani, oltre il doppio. Ciò è dovuto ad un indice di natalità tra i più bassi della Lombardia, 6,1 contro il 6,6 regionale (il rapporto tra numero di nati e sopravvissuti al parto e la popolazione media del periodo).
Come detto, il 37% dei cremaschi sono pazienti cronici, di cui il 2% con più di 3 patologie. Il 24% è affetto da cardiopatie, il 19% da ipertensione, l’8% da neoplasie, il 7% diabete mellito (tipo 2). Ovviamente questa pressione dovuta al continuo aumento della popolazione anziana, incide non poco sulle attività sanitarie, come dimostrano i dati diffusi da Ats sui tassi di ospedalizzazione. Quello relativo alle patologie dell’apparato circolatorio ad esempio, è il più alto del territorio delle due province, pari al 16,05 (in numeri assoluti, nel 2023 ci sono stati 3.110 ricoveri), contro la media provinciale di 15,21 e il 14,91 dell’intera Ats.
Vanno un po’ meglio le cose per i ricoveri per patologie dell’apparato respiratorio, qui il tasso è di poco superiore a 10, inferiore rispetto alla media provinciale e dell’Agenzia. C’è però un’ospedalizzazione più alta per tumore al polmone: 0.70 (134 ricoveri nel 2023) rispetto allo 0,6 dell’intera provincia e allo 0,62 dell’intera Ats. Da ormai un paio d’anni, tramite Comunità sociale cremasca e in collaborazione con gli enti sanitari del territorio, per monitorare a domicilio le cronicità, cercando dunque di evitare l’ospedalizzazione, è stato attivato il progetto ‘Smart Bear’.
Si utilizza la tecnologia per tenere d’occhio i parametri vitali di 25 persone over 65enni che presentano patologie croniche a bassa intensità, come le malattie respiratorie, ma anche cardiopatie o il diabete. Il progetto fa capo all’università Statale di Milano. L’adesione è su base volontaria, nel Cremasco c’è posto per un’ottantina di anziani all’anno, sino al 2027. L’intelligenza artificiale aiuta gli anziani attraverso dispositivi indossabili e sensori intelligenti, che rilevano parametri vitali (pressione, glicemia, battito cardiaco), monitorano la qualità del sonno e l’attività fisica e avvisano familiari o medici in caso di anomalie o cadute.
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