L'ANALISI
18 Maggio 2025 - 12:59
CREMONA - All’indomani del tragico incidente avvenuto a Monticelli d’Ongina, in località La Secca, tutti ancora sono increduli: la morte dell’infermiera 44enne Sonia Bonoli è un colpo durissimo. Da colleghi e amici dell’Asst di Cremona arrivano parole cariche di dolore.
«Ho avuto modo di conoscere Sonia Bonoli lo scorso anno, in occasione della Giornata nazionale della donazione di organi e tessuti, attività alla quale da un po’ si dedicava a tempo pieno, con molti progetti per il futuro e l’aspirazione di diventare coordinatrice - dice il direttore generale Ezio Belleri -. Difficile parlarne al passato, l’ho vista e salutata venerdì in mensa. Era una professionista seria e preparata con molta passione per il lavoro e la cura. La sua tragica scomparsa ci ha colto impreparati, un’organizzazione complessa come la nostra è fatta soprattutto di relazioni e questo lutto improvviso coinvolge e colpisce da vicino moltissime persone».
Belleri continua: «Per l’Asst di Cremona è una perdita enorme, non ci sono parole. Il più sentito cordoglio al marito Claudio (Paloschi, a sua volta infermiere del Pronto soccorso di Cremona, ndr) e ai famigliari. Continueremo a ricordare Sonia proseguendo il suo lavoro, con lo stesso spirito e l’interesse alla vita e la dono».
Alberto Silla, direttore Daps, aggiunge: «Penso di poter dire che Sonia era una collega esemplare, una professionista che ha saputo innalzare la professione infermieristica a un livello che va oltre l’assistere e il curare le persone. Il suo impegno nell’attività del prelievo d’organi e tessuti, svolta insieme alla collega Olga e a tutta l’équipe del Coordinamento, ha contribuito a diffondere la cultura del dono alla gente comune e ai sanitari. Lo ha fatto con competenza, energia e fervore; ha insegnato educando, con l’intento di lasciare una traccia profonda in un ambito non semplice, dove il dolore va a braccetto con la speranza. E ci è riuscita. Al marito Claudio e a tutti i suoi cari vanno le condoglianze di noi tutti. Ci mancherai Sonia, e grazie per tutto ciò che sei stata».
Alberto Bonvecchio, direttore Coordinamento ospedaliero di procurement Asst Cremona, non si capacita: «Ho lavorato tanto insieme a Sonia sia in Terapia intensiva sia al Coordinamento. Anche quando non eravamo d’accordo, la nostra collaborazione si fondava su grande stima e, se si può dire, simpatia professionale». Increduli anche Marina Morgutti, Sergio Vesconi (rispettivamente presidente e direttore scientifico Fondazione Trapianti Onlus) e Giuseppe Piccolo (coordinatore trapianti Regione Lombardia) che esprimono loro vicinanza ai familiari e alla «comunità dei trapianti» della quale Sonia faceva parte.
E poi c’è Enrico Storti, direttore del dipartimento Emergenza-Urgenza e della Terapia intensiva: «Di Sonia ricordo l’energia positiva che sapeva trasmettere in ogni cosa che faceva, ricordo i suoi ‘buongiorno doc’ con la luce dei suoi occhi che illuminava l’inizio della nostra giornata, la sua determinazione a incidere positivamente nella vita degli altri, senza mai invaderla e il suo essere fiera della professione che aveva scelto. Non potevi non accorgerti dì lei, nonostante non facesse nulla per apparire: sapeva dialogare con le persone in modo naturale, spontaneo e profondamente rispettoso in ogni circostanza, riportando serenità in frangenti difficili per i pazienti e per i loro cari. Forse anche per questo aveva scelto di dedicarsi all’attività donativa nell’ambito dei trapianti, dove sapeva proporre, spiegare e consolare chi era coinvolto in una scelta così grande, ma certamente a volte non facile. Mancherà a tutti, senza alcuna retorica e con la forza di quanto lei ha condiviso coi noi ogni istante».
Manuela Besanzini, coordinatrice Terapia intensiva, aggiunge: «È davvero difficile in questo momento di confusione emotiva parlare di Sonia che per me è stata collega, collaboratrice, tirocinante; una persona con la quale potersi confrontare sempre, attenta, competente. Sonia ha iniziato a lavorare in terapia intensiva insieme a me, sono stata la sua tutor, e dopo qualche tempo la sua coordinatrice. È stata una infermiera appassionata al lavoro e alla cura, entusiasta e curiosa, un vulcano di idee e di voglia di fare. Molte persone hanno avuto modo di conoscere Sonia e sono certa che tutte ne sentiranno la mancanza perché lei era esattamente ciò che prometteva con il suo sorriso contagioso».
Un pensiero commosso arriva anche da Stefania Mattioli, responsabile comunicazione e relazioni esterne dell’Asst: «Sonia collaborava anche con l’ufficio comunicazione, era molto interessata alla promozione della donazione di organi nella pratica, teneva a far capire l’importanza di questo gesto di civiltà, non si risparmiava mai. Insieme al Coordinamento, stavamo progettando la partecipazione all’edizione 2025 della Maratonina di Cremona con l’idea di avere una squadra ancora più numerosa. Manterremo gli impegni presi con maggior determinazione, come se Sonia fosse seduta al tavolo di lavoro con noi, l’Asst parteciperà alla corsa pensando a lei e al suo impegno, sono certa che la squadra sarà molto molto numerosa».
Infine Francesca Co’, Amedeo Bonazzoli e Carla Maestrini (direttore e coordinatori di Pronto soccorso e medicina d'urgenza di Cremona), insieme a tutta l’équipe medico infermieristica, abbracciano Claudio, «Il tuo dolore è anche il nostro». Proprio il marito, a sua volta ferito nello schianto, è stato tra i primi a soccorrerla.
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