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CREMONA. IL CASO

«Minacce e insulti» al gazebo dei referendum

Pasquetti: «L’Arma non ha identificato la persona. Mi hanno detto: rischi del mestiere»

Massimo Schettino

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17 Maggio 2025 - 20:58

«Minacce e insulti» al gazebo dei referendum

CREMONA - «Tira una brutta aria anche a Cremona». Lo denuncia l’avvocato Lapo Pasquetti, consigliere comunale di Sinistra per Cremona, insultato e minacciato oggi mentre distribuiva volantini per il sì ai 5 referendum dell’8 e 9 giugno. «Ma oltre al danno — protesta Pasquetti — la beffa: invece di identificare la persona, i carabinieri mi hanno detto che questi sono incidenti del mestiere».

Questo il racconto del consigliere comunale: «Durante un volantinaggio in corso Campi per i 5 referendum sono stato aggredito da un uomo di circa 65 anni in compagnia di un compare, il quale dopo avergli allungato un volantino informativo, mi ha offeso senza alcun motivo dicendomi ‘Mi fate schifo, io sono fascista e voi mi fate schifo’». A questo punto il contatto fisico, solo sfiorato, per fortuna: «Dopo avergli replicato che non si doveva permettere e che l’essere fascista era un suo problema, mi si è avvicinato caricando il pugno, minacciandomi di spaccarmi la faccia. Nel frattempo è sopraggiunta un’auto dei carabinieri a cui ho riferito l’accaduto alla presenza del facinoroso, il quale ha iniziato a dire che mi stavo inventando tutto e che lui stava scherzando. La risposta del carabiniere è stata ‘Sono incidenti del mestiere’».

Protesta Pasquetti: «No, non sono incidenti del mestiere, sono reati e voi dovevate identificare quel soggetto. Ma non lo avete fatto. Problema sicurezza a Cremona, l’altra faccia della medaglia». «In tanti anni — aggiunge il consigliere comunale — non mi era mai capitata una cosa del genere, sono rimasto turbato. Il tutto solo per un volantino. Il militare mi ha suggerito di recarmi in caserma per la denuncia. Non so se lo farò, la persona non è stata identificata e quindi a questo punto mi sembra un po’ inutile. Vedremo».

Sulla vicenda è intervenuto anche Paolo Losco, segretario provinciale di Sinistra Italiana: «Non è un incidente del mestiere. È un’aggressione politica, a sfondo dichiaratamente fascista, nei confronti di chi sta portando avanti una campagna democratica per il diritto al voto e all’informazione. Ed è inaccettabile che venga minimizzata, normalizzata, ignorata. Chi oggi si impegna per informare le cittadine e i cittadini su strumenti democratici come i referendum, lo fa nel rispetto della Costituzione e della libertà di pensiero. Chi invece si dichiara fascista e minaccia chi la pensa diversamente, commette un reato. È ora di dirlo con chiarezza. La destra si riempie la bocca della parola ‘sicurezza’, ma vorremmo sapere: questo cos’è? Un militante aggredito per strada da un fascista che resta impunito, non rappresenta forse un problema di sicurezza democratica e civile? Sinistra Italiana esprime piena solidarietà a Lapo Pasquetti e ribadisce con forza che non arretreremo di un passo: continueremo a parlare con le persone, a portare la voce dei referendum in ogni piazza e a difendere, sempre, i valori dell’antifascismo e della partecipazione democratica».

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