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SORESINA

Il piano suona la musica... dei nonni

Alla Zucchi Falcina lo strumento accoglie residenti, familiari e operatori con note, ricordi ed emozioni: un dono collettivo che ha trasformato l’ingresso della struttura in uno spazio di benessere

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

13 Maggio 2025 - 05:20

Il piano suona la musica... dei nonni

SORESINA - Alla Zucchi Falcina la musica ha trovato casa. Da qualche giorno, all’ingresso della residenza, campeggia un pianoforte. Un dono autentico, fatto col cuore dalla direzione, dai medici, dagli infermieri e dagli animatori ai propri residenti. Un regalo che suona davvero bene – in tutti i sensi – perché è bastato poco, pochissimo, perché i ‘nonni’ cominciassero a premere quei tasti e a riempire la struttura di note, emozioni e ricordi.

Il pianoforte è lì, a disposizione di tutti, e viene suonato ogni giorno: c’è chi riprende dopo anni, chi prova qualche accordo alla cieca, chi può coronare il sogno di imparare un brano a cui è particolarmente legato, chi ascolta in silenzio, con un sorriso malinconico. Ma soprattutto c’è entusiasmo, gioia, voglia di fare e condividere. Perché se è vero che ogni piccolo gesto alla Zucchi Falcina si trasforma in benessere, questo ne è l’ennesima prova.

Un’iniziativa nata dal basso, da chi conosce bene i residenti e sa che la musica non è solo svago ma anche cura. Suonare, ascoltare, cantare: sono tutte attività che stimolano la memoria, migliorano l’umore, aiutano a sentirsi vivi. È come se quel pianoforte parlasse tutte le lingue del cuore: quella della nostalgia, della gioia, della compagnia.

E così, tra un’aria classica, un motivetto pop e qualche improvvisazione, la Zucchi Falcina si trasforma in una sala da concerto senza spartiti ma con tanto calore. «Lo abbiamo fatto per loro – raccontano dalla struttura – perché si meritano ogni giorno qualcosa che li faccia sentire speciali. E il pianoforte lo è, esattamente come loro».

Del resto, chi conosce via Gramsci sa che non si tratta solo di una residenza sanitaria. È un luogo che reinventa il concetto stesso di Rsa, dove tra yoga, mercatini, uscite al bar e feste a tema, ogni settimana è una sorpresa. E ora c’è anche il pianoforte, pronto a diventare la colonna sonora di nuove giornate da ricordare. Il valore del gesto, ovviamente, non si limita a questo: dietro c’è un importante ragionamento scientifico, basti pensare al valore che viene universalmente riconosciuto alla musica come strumento terapeutico non farmacologico.

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