L'ANALISI
09 Maggio 2025 - 19:39
CREMONA - Cercare un’intesa con lo Stato sulla sicurezza urbana. Dopo l’appello del sindaco Andrea Virgilio al centrodestra a fare fronte comune per ottenere maggiori fondi per Cremona, oggi, l’incontro a porte chiuse in sala Giunta con il senatore Renato Ancorotti (FdI), alla presenza dell’assessore alla Sicurezza Santo Canale e del presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti.
«Abbiamo descritto la situazione – spiega Virgilio a colloquio concluso – cercando di rappresentare un quadro condiviso della città. Negli ultimi anni, è emersa in modo persistente una criticità rispetto al fenomeno delle baby gang». Contro la quale, dice il sindaco, non tutte le forze sono state spese invano: «Abbiamo sottolineato – prosegue Virgilio – che il tavolo con la prefettura funziona e che è stato convocato quasi tutte le settimane grazie anche alla grande disponibilità del prefetto Antonio Giannelli». Un confronto franco, utile anche a segnalare alcune crepe: «C'è qualche difficoltà sulla carenza di organico – ammette Virgilio – dunque insieme all’assessore Canale abbiamo condiviso linee operative, pur consapevoli che la Locale costituisce solo una parte dei servizi in campo». Confermato lo scetticismo verso ‘Strade sicure’: «Abbiamo manifestato entrambi una certa perplessità – confessa Virgilio – il che non significa che non si debba prevedere un presidio localizzato. Su questo c’è apertura».
«Siamo pronti ad incontrare anche altre personalità di spicco a livello nazionale. Oggi – conferma Canale – abbiamo pianificato alcune azioni che metteremo in campo a breve: sul tema sicurezza, il colore politico non esiste». Soddisfatto (ma cauto) anche l’ospite Ancorotti: «Un’occasione di dialogo e collaborazione perché il fenomeno della microcriminalità giovanile è grave, ma non è opportuno enfatizzarlo. L’enfasi crea un inevitabile peggioramento del quadro». Ancorotti si allinea con il sindaco: «A livello nazionale, ci preoccuperemo di interloquire con il governo, nella consapevolezza che lavorare sul fronte repressivo non è sufficiente. Serve una componente educativa, soprattutto quando parliamo di ragazzi per cui famiglia e scuola non esistono. Con ‘strade sicure’, l’esercito avrebbe una funzione di deterrenza, ma non potrebbe intervenire attivamente. Vogliamo una città sicura, non una città presidiata».
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris