L'ANALISI
02 Maggio 2025 - 20:16
Le studentesse e gli studenti del liceo Anguissola in Tribunale
CREMONA - Hanno ascoltato i testimoni, hanno sentito la requisitoria del pm onorario Silvia Manfredi, e l’arringa del difensore, si sono alzati in piedi quando il giudice ha emesso la sentenza di condanna a 2 anni di reclusione e a 950 euro di multa per un uomo accusato di aver rubato, il 5 agosto del 2020, lo smartphone a una ginecologa dell’ospedale Maggiore, mentre lei si era assentata un attimo dal suo ambulatorio per fare una fotocopia.
L’imputato stava per diventare papà. Una lezione di diritto sul campo in Tribunale, dove questa mattina una rappresentanza di studentesse e di studenti delle classi quinte e di una quarta del liceo delle Scienze umane ‘Sofonisba Anguissola’, ha assistito ai processi fissati da due giudici monocratici.
La lezione rientra nel progetto Legalità della scuola, come hanno spiegato le docenti di diritto Marina Antoldi e Simona Ghiraldi (quest’ultima è anche avvocato). L’incontro è stato organizzato dalla sezione di Cremona dell’Associazione nazionale magistrati. Gli studenti si sono fatti ‘guidare’ nelle spiegazioni, su come funziona la macchina della giustizia, dai pm Federica Cerio e Alessio Dinoi. Un’esperienza «promossa a pieni voti».
Tra i molti processi in calendario, gli studenti sono rimasti incuriositi dal caso del furto dello smartphone (poi hackerato) alla ginecologa. L’imputato con moglie ricoverata per partorire, era stato inchiodato dal filmato della telecamere installata nel corridoio quel giorno deserto: l’imputato aveva, tra l’altro, la mascherina abbassata. Un inquirente lo aveva riconosciuto anche perché il giorno prima, sempre lui aveva fatto un furto in un supermercato.
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