L'ANALISI
30 Aprile 2025 - 21:08
CREMONA - Un Consiglio all’insegna delle valutazioni di natura economica. Oggi era infatti prevista l’annuale approvazione del rendiconto di bilancio, l’approvazione del Duc (documento unico di programmazione) e delle variazioni di bilancio. A illustrare la situazione dei conti del Comune è stata l’assessore alla partita e vicesindaco Francesca Romagnoli: «Il rendiconto è uno degli atti fondamentali sottoposti al Consiglio comunale nel quale vengono portati in evidenza i risultati della gestione amministrativa, finanziaria ed economico– patrimoniale dell’ente».
Con l’approvazione del rendiconto il Consiglio comunale certifica le entrate e le spese effettivamente sostenute illustrando alla cittadinanza l’utilizzo delle risorse a disposizione del Comune. «Il risultato di amministrazione per l’anno 2024 – ha illustrato la vicesindaco – è pari a 38.171.062 euro. Sottraendo gli importi accantonati, vincolati e destinati ad investimenti si ottiene una parte disponibile pari a 6,4 milioni, fondi che saranno a disposizione dell’amministrazione nel 2025». Un dato importante di tenuta dei conti della città in un contesto nel quale, se da un lato crescono le entrate correnti, dall’altro salgono anche gli indicatori della spesa corrente.
L’aumento dei prezzi di beni e servizi, i rincari su energia e materie prime e i tagli agli enti locali della finanziaria hanno messo alla prova la tenuta del bilancio. A questi si aggiunge il carico di spesa del PNRR, «per il quale il Comune ha anticipato i pagamenti e non ha ancora avuto indicazioni chiare dai ministeri sulle tempistiche di rimborso». Nonostante questo «i tempi di pagamento sono sempre stati rispettati anticipando la scadenza prevista dalla normativa, non sono stati aperti nuovi mutui, non abbiamo debiti fuori bilancio».
Il rendiconto è stato quindi approvato con 20 voti a favore e 9 contrari. Allo stesso modo sono stati approvati Duc, nel quale le novità riguardavano in particolare gli stanziamenti per la sistemazione del ponte sul Morbasco in viale Po e di alcuni ambienti di Palazzo Comunale attualmente puntellati, e le variazioni di bilancio.
Ancora una volta è stata Romagnoli a dare atto delle spese in programma: «Per quanto concerne l’applicazione dell’avanzo in parte corrente (2 milioni di euro, oltre 1,3 milioni accantonati) le variazioni sono necessarie prevalentemente per progetti e interventi nei settori sociale, cultura, giovani, istruzione, mobilità sostenibile. Per quanto concerne l’applicazione dell’avanzo in parte conto capitale (tre milioni) si evidenzia lo stanziamento per il completamento degli interventi di messa in sicurezza dell’impalcato del Cavo Cerca in via dell’Annona, oltre ad interventi in ambito scolastico e di manutenzione di edifici vari per lo più finanziati da altri enti. Per l’avanzo vincolato in parte conto capitale le variazioni riguardano in particolare il recupero e la riqualificazione di alloggi di edilizia popolare».
Anche il consiglio comunale di Cremona si è aperto con un momento di raccoglimento per la scomparsa di papa Francesco. Il presidente Luciano Pizzetti ha voluto far giungere la partecipazione dell’assemblea al dolore della comunità cattolica: «Lo diciamo da questo luogo laico per concezione e definizione democratica. Proprio da qui, anche da qui, vogliamo rivolgere un pensiero affettuoso e riconoscimento a papa Francesco. Ha saputo essere punto di riferimento per tanti che, indipendentemente dalla fede, hanno sete di pace, giustizia, legalità. La misericordia per lui era solidarietà fattiva verso gli ultimi, non pietas, ma aiuto al riscatto umano e sociale. Alla parola seguiva il gesto. Per questo dobbiamo il massimo rispetto a papa Francesco: per la sua testimonianza, per la sua coerenza, per il suo rigore, per ciò che è stato e nel cuore di tanti resterà».
Alle parole di Pizzetti hanno fatto seguito il pensiero di Paola Tacchini del Movimento 5 Stelle che ha voluto omaggiare «uno dei pochi ‘giusti’ della Terra, unico capo politico che ha detto le cose come stanno rispetto alle guerre a noi vicine». Anche il sindaco Andrea Virgilio ha sottolineato come il pontefice abbia «saputo parlare ai credenti e ai non credenti, agli ultimi e ai potenti, alla comunità internazionale e ai territori come il nostro. E oggi, come istituzione locale, sentiamo forte il valore e la responsabilità di raccogliere quella eredità morale».
Un’eredità che indica «un percorso fondato sull’inclusione, sull’accoglienza, sulla dignità della persona» e sprona a «uscire dai confini dell’autoreferenzialità e farsi prossimi, farsi carico, mettersi in ascolto. In questo senso, il pensiero di papa Francesco è perfettamente in sintonia con il ruolo delle amministrazioni locali. Noi siamo il primo presidio democratico e vogliamo continuare a costruire una città giusta, aperta, solidale».
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