L'ANALISI
28 Aprile 2025 - 05:10
Il sindaco Filippo Bongiovanni e una foto di repertorio del Teatro Comunale di Casalmaggiore
CASALMAGGIORE - Durante l’ultima seduta del consiglio comunale il sindaco Filippo Bongiovanni ha illustrato i risultati della stagione in corso al Teatro Comunale, sottolineando che con 163 abbonamenti e una media costante sopra le 230 presenze a sera – punte di 280-300 spettatori, pari alla capienza massima – la sala sta registrando numeri mai raggiunti in passato.
Secondo il primo cittadino la scelta di affidare la direzione artistica a Beppe Arena e di programmare titoli pensati per un pubblico ampio ha permesso di riconquistare molti casalaschi disaffezionati dopo la lunga pausa pandemica; ha ricordato inoltre i recenti interventi strutturali, dai camerini rinnovati al nuovo impianto di climatizzazione, annunciando che si lavora a un calendario di iniziative estive in collaborazione con le associazioni locali.
Il sindaco ha inquadrato la svolta rispetto alla gestione precedente: «Veniamo da una direzione firmata da Giuseppe Romanetti, con spettacoli di taglio molto diverso: alcuni di nicchia, altri meno, la maggior parte di buon livello, qualcuno meno. Dopo la pandemia era emersa però una disaffezione che rischiava di far abbandonare il teatro a prescindere dal cartellone. Con il pensionamento di Romanetti abbiamo colto l’occasione per cambiare impostazione e, scegliendo una stagione più popolare, con volti più conosciuti, volevamo verificare se il pubblico sarebbe tornato».
L’esponente di minoranza Luigi Borghesi ha accolto il dato ma ha chiesto di non fermarsi ai numeri: «È sicuramente positivo avere la platea piena, però Casalmaggiore storicamente deve portare attività culturali di livello: giudicare la stagione solo perché copre tutti i posti può portarci fuori strada. Non è detto che la partecipazione totale significhi automaticamente una buona programmazione; la città deve tornare a fare da stimolo culturale per l’intero territorio».
Bongiovanni ha replicato nel merito delle osservazioni: «Io ho dato un dato oggettivo – il record di abbonamenti – senza entrare nel merito della qualità, e su questo sono d’accordo con lei. Ma il politico deve guardare entrambe le cose: se fai uno spettacolo di grande levatura e lo vedono dieci persone non rendi un buon servizio alla comunità. Occorre usare entrambe le leve. Questa stagione “pop” era un test per capire se la disaffezione dipendesse dal luogo o dalla proposta. Abbiamo visto che la gente è tornata, e la maggior parte degli abbonati sono casalaschi, non pubblico di passaggio. Alcuni titoli sono stati di ottima qualità, altri più comici o leggeri: anche passare una serata divertente ogni tanto, senza pensare a nulla, può essere positivo, specialmente oggi».
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