L'ANALISI
24 Aprile 2025 - 19:43
Il tribunale di Cremona
CREMONA - «Ragazze, vi aggiorno sullo scandalo cremonese. Da una fonte qualificata, ho saputo che il sindaco ha una relazione con un uomo... Per me è gay...». Il gip ha archiviato - per tenuità del fatto - il procedimento a carico di una giovanissima indagata per aver diffamato, due anni fa, attraverso un vocale WhatsApp mandato a quattro amiche, l’allora sindaco Gianluca Galimberti, vittima di falsi pettegolezzi sulla sua vita privata. Pettegolezzi all’epoca finiti sulla bocca di tutti i cremonesi. Per il gip, il reato ipotizzato sussiste, perché in quella chat, la giovane (oggi 22enne), utilizzando un tono di derisione, citando una fonte non meglio identificata, ma a suo dire certissima, perché riferibile ad un avvocato, aveva aggiunto anche particolari scabrosi: ‘fioriture’ indicative, secondo lo stesso gip, di una profonda immaturità della ragazza. È che poi, a sua insaputa, quella chat che doveva rimanere nella stretta cerchia delle amiche fidate, era, invece, stata inoltrata moltissime volte, diventando virale.
Già il pm, Davide Rocco, aveva chiesto l’archiviazione del procedimento nato dall’esposto presentato da Galimberti alla Polizia locale con gli investigatori che avevano sentito molte persone informate sui fatti. Assistito dall’avvocato Michele Tolomini, l’ex sindaco si era però opposto alla richiesta di archiviazione.
All’udienza del 21 gennaio scorso, la giovane indagata e incensurata, difesa dall’avvocato Michele Barrilà (nella foto), aveva depositato una lettera di scuse, spiegando anche che il suo comportamento era andato oltre le sue intenzioni proprio perché lei aveva dato la notizia solo a quattro amiche di cui si fidava e che, evidentemente, le stesse avevano inoltrato il suo messaggio diventato, appunto, virale. Una versione che il gip ha ritenuto credibile, anche considerando gli sviluppi certamente non prevedibili che ha avuto la divulgazione della notizia, sfuggita al controllo della ragazza. Non solo. Dall’indagine effettuata dalla Polizia locale, era emerso che quel pettegolezzo diffamatorio sul sindaco circolava in maniera strisciante già da mesi, almeno da dicembre del 2022. Un pettegolezzo diffuso tra la cittadinanza cremonese.
Per questo motivo, per l’incensuratezza della giovane indagata, per il suo «mea culpa», a cui è seguito il ravvedimento, e per le modalità di azione, il gip ha disposto l’archiviazione per tenuità del fatto e ha ordinato la restituzione degli atti al pm.
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