L'ANALISI
24 Aprile 2025 - 05:20
IZANO - Se non ci pensa il Comune, provvederà la famiglia a restaurare la lapide del partigiano Angelo Zanoni. L’attesa per un intervento è infatti durata un anno, senza successo. Per questo motivo, Celestino Cremonesi, capogruppo di minoranza di Insieme per Izano, nell’avvicinarsi della Festa della Liberazione, riporta all’attualità il degrado della lapide in memoria del partigiano ucciso in un agguato il 17 marzo 1945, mentre stava tornando a casa.
«A perenne memoria – afferma Cremonesi — il Comune gli aveva dedicato una lapide e intitolato a suo nome la via dove è caduto. Il 25 Aprile di un anno fa, a conclusione della cerimonia commemorativa, Giancarlo Zanoni, nipote di Angelo, aveva avvicinato il sindaco Luigi Tolasi facendogli notare l’evidente degrado della lapide, con la scritta quasi illeggibile e un sostegno mancante all’angolo superiore».
A distanza di un anno, la lapide è ancora nelle medesime condizioni. «L’amministrazione non ha fatto ancora nulla – spiega Cremonesi – ragion per cui noi consiglieri di minoranza abbiamo presentato una mozione con la quale chiedevamo al sindaco e alla giunta l'impegno al ripristino della lapide». La richiesta non è stata accolta.
«Nel consiglio comunale del 24 marzo scorso – aggiunge Cremonesi — sindaco e maggioranza compatti, in modo a dir poco sconcertante, hanno respinto la mozione. La motivazione è stata che, poiché la famiglia ha espresso la disponibilità a restaurare la lapide a proprie spese, verrà sentita in merito. Se non lo farà, allora si attiverà il Comune. Come dire che Angelo Zanoni è morto perché l’Italia si liberasse dalla dittatura e diventasse un Paese democratico è un fatto meramente privato e che il Comune, vale a dire le istituzioni, non è interessato a tutelare il ricordo: ci pensi la famiglia».
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