L'ANALISI
23 Aprile 2025 - 09:12
CASTELVETRO/CREMONA - Circa l’84% dei mezzi pesanti in transito sul vecchio ponte in ferro nella direzione Cremona arriva dalla provinciale 588, dunque presumibilmente dal casello A21: un dato sul quale fa leva il sindaco Silvia Granata che, flussi del traffico alla mano, richiama l’attenzione degli enti cremonesi e lombardi. E lo fa sottolineando: «Di fatto la nostra uscita autostradale è una sorta di casello ‘Cremona Sud’, utilizzata dai veicoli proprio per raggiungere più comodamente buona parte della città vicina. Ecco perché fondi economici e controlli relativi al viadotto non devono essere considerati d’interesse solo per il territorio piacentino».
L’analisi del sindaco di Castelvetro Piacentino, basata su quanto registrato nel 2024 dalle centraline di monitoraggio viabilistico installate dalla Regione Emilia-Romagna, fa seguito all’ultimo vertice in Prefettura a Cremona. Dal quale Granata era uscita con l’amaro in bocca vista la percezione che le autorità lombarde fossero un po’ meno interessate al ponte rispetto a quelle emiliane. Da qui il controllo sui numeri, che difficilmente mentono: i tir che la centralina ‘391’ del ponte ha registrato in direzione Cremona sono stati 44.971, ovvero in media 3.747 al mese, e sono invece stati 37.803 (in media 3.150 al mese) quelli in direzione Castelvetro-Cremona ‘immortalati’ dalla centralina ‘616’ situata sulla strada provinciale Due Ponti nei pressi dell’ingresso autostradale. Considerando che la maggior parte di quei camion si immette sulla Padana Inferiore per poi dirigersi appunto verso il ponte, si può dunque ipotizzare quell’84%. Che spinge Granata ad incalzare le autorità dell’altra sponda di Po.
«Il ponte è un argomento che deve coinvolgere necessariamente il territorio cremonese e lombardo in generale, cosi come era successo quando era stato istituito il casello Piacenza Nord in territorio lodigiano – dice Granata –. Gli stessi camionisti, fermati in queste settimane dalla nostra polizia, spesso hanno dichiarato che a loro conviene la multa piuttosto che i chilometri aggiuntivi che farebbero uscendo al casello di Cremona. Ecco perché alla riunione col prefetto, e anche dopo rivolgendomi al presidente della Provincia di Cremona Roberto Mariani, ho chiesto che vengano sollecitate le associazioni di categoria di tutte le realtà economiche del territorio cremonese (sul rispetto del divieto di transito per i camion, ndr) visto che di fatto impattano su questa zona. Ho trovato in loro la disponibilità a iniziare un percorso di confronto. Credo che allargando lo sguardo, considerando anche gli studi che loro stanno facendo per l’asse Cremona-Mantova, possa essere utile affrontare l’argomento traffico su area vasta».
Granata attende ora i dati sui flussi di traffico del mese di marzo, non ancora disponibili, per capire la direzione di marcia dei principali trasgressori del divieto aggiuntivo istituito per consentire i lavori al di sotto del ponte. Sottolinea infine che i transiti dei mezzi pesanti sulla 588, appunto in uscita dal casello, gravano parecchio anche sulle condizioni della strada provinciale piacentina. Insomma, il messaggio pare chiaro: in quanto periferia di Cremona, Castelvetro di fatto assorbe buona parte del traffico diretto in città. E infatti i mezzi pesanti che provengono dalla direzione opposta sono inferiori: 41.718 nel 2024, vale a dire circa 3.476 al giorno.
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