L'ANALISI
22 Aprile 2025 - 16:47
CREMA - «La nomina noi l’abbiamo già avuta, per iscritto, ma c’era l’indicazione del coordinatore provinciale Marcello Ventura di congelare tutto. Ora, aspettiamo che sia il coordinatore cittadino Alberto Bonetti a decidere quando comunicarlo in via ufficiale e pubblicamente». Paolo Patrini, scelto insieme al suo collega in consiglio comunale Giovanni De Grazia e all’avvocato Roberta Giubilo per prendere il posto nel direttivo del circolo cittadino di Fratelli d’Italia dei tre componenti che erano stati estromessi a inizio mese (Paolo Boschetti, Maurizio Ferrari e Giuseppe Carusillo), conferma la notizia da noi pubblicata ieri e coglie l’occasione per aggiungere altre informazioni, non senza un pizzico di polemica.
«Diciamo che ci hanno pregato di entrare nel direttivo. A noi, la cosa non interessava, considerata la situazione di frizione che si era venuta a creare all’interno». In effetti, al congresso cittadino dello scorso 15 febbraio, tre dei quattro consiglieri comunali in quota FdI non si erano presentati in sala Alessandrini. Assenza che non era passata inosservata, così come quella del senatore Renato Ancorotti. L’unico presente era De Grazia, ma solo per obbligo morale, in quanto coordinatore uscente. Durante il congresso era comunque rimasto sempre in disparte e il suo discorso era stato breve come un sospiro e asciutto come il pane raffermo.
«Non avevamo condiviso – spiega Patrini, medico e musicista prestato alla politica – il metodo con cui si era arrivati al congresso, che era stato quello della conta delle tessere. E non ci era piaciuto il modo in cui Susanna Guerini Rocco è entrata nel partito. A livello personale, del resto, avevo già vissuto la stessa esperienza quando sia io che lei eravamo in Forza Italia. Poi, passato il congresso, c’è stato un chiarimento con Bonetti e quando lui ha chiesto a me e a De Grazia di entrare in un direttivo diviso in due correnti per avere degli equilibri diversi, abbiamo accettato. Ritengo logico che nel direttivo cittadino ci sia il capogruppo in consiglio comunale. È doveroso».
Patrini tiene a ribadire a chiare lettere che non è stata una richiesta sua quella di far parte dell’organismo cittadino: «Non ho mai chiesto niente da quando sono entrato in FdI. Anche se, con 105 preferenze, sono stato il più votato alle ultime elezioni comunali, non ho mai preteso nulla. Le tessere contano per le ambizioni personali, per sostenere il partito servono i voti». E anche l’ultima frecciata va nella direzione di Guerini Rocco che, dopo l’estromissione dei tre membri del direttivo da lei indicati, aveva avuto comunque toni concilianti, facendo appello a uno spirito unitario. Aveva chiesto di lasciare alle spalle ogni risentimento e di iniziare a lavorare con l’obiettivo prioritario di condividere azioni di opposizione all’attuale amministrazione comunale. A quanto pare, non è ancora il momento.
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservati
P.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 Cremona
Testata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012
Server Provider: OVH s.r.l. Capo redattore responsabile: Paolo Gualandris