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CREMA. VIOLENZA DA STRADA

Agguato ultrà a sprangate, volevano colpire un rivale

Raid dei tifosi della Pergolettese: preso di mira per errore un ignaro concittadino. La polizia stringe il cerchio

Riccardo Maruti

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rmaruti@laprovinciacr.it

22 Aprile 2025 - 05:10

Agguato ultrà a sprangate, volevano colpire un rivale

CREMA - C’è la mano degli ultras della Pergolettese dietro il raid a colpi di spranga di due domeniche fa contro una vettura in transito lungo via Milano. Le indagini del Commissariato di polizia si stanno concentrando proprio attorno al mondo della curva gialloblù e, mentre gli accertamenti proseguono, si fa largo la sensazione che la svolta sia vicina. Una volta identificati i responsabili dell’assalto inconsulto, è scontato che l’autorità prenderà provvedimenti specifici. Incluso — realisticamente — il Daspo, cioè il divieto di accedere alle manifestazioni sportive per un determinato periodo di tempo. L’attività degli uomini guidati dal commissario capo Alessio Rocca, tra l’altro, ha messo a fuoco un aspetto a dir poco grottesco dell’incursione con le spranghe: gli autori — una decina, tutti vestiti di nero e incappucciati, senza dubbio appartenenti a uno dei gruppi del tifo ‘cannibale’ — hanno preso di mira per errore un incolpevole e ignaro cittadino cremasco. L’obiettivo dell’agguato sarebbe stato, infatti, uno dei membri della tifoseria della Giana Erminio, squadra di Gorgonzola che quel giorno affrontava la Pergolettese allo stadio Voltini.

I dieci ultras si trovavano in un’area a ridosso di via Milano, nelle vicinanze del Golf club di Ombriano, probabilmente in seguito a una tensione tra le tifoserie avversarie. Hanno deciso di agire con brutalità, armati di spranghe e determinati a colpire. Prima si sono scatenati contro alcune auto in sosta, poi hanno adocchiato una delle vetture di passaggio lungo lo strada, convinti che al volante ci fosse uno dei leader della curva rivale. L’intenzione era, appunto, quella di intimidire o aggredire il presunto nemico, ma l’assalto si è rivelato molto più confusionario del previsto. L’attacco è stato rapido e violento: i curvaioli si sono avvicinati all’auto e hanno colpito con forza il parabrezza.

Tuttavia, nel caos e nella foga, hanno scambiato il bersaglio e hanno colpito il veicolo di un concittadino del tutto estraneo alle schermaglie tra tifosi e senza alcuna relazione con la vittima designata. Il parabrezza dell’auto è stato danneggiato in modo serio e l’uomo alla guida è rimasto comprensibilmente terrorizzato. Se l’è comunque cavata con qualche graffio e uno shock difficile da smaltire. Subito dopo il raid, la ‘sporca decina’ si è data alla fuga. E l’aggredito ha provveduto a contattare i soccorsi. Insieme ai sanitari del 118, sul luogo dell’agguato sono intervenute anche le forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini per identificare i responsabili. Gli agenti del Commissariato hanno raccolto testimonianze e visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, con l’obiettivo di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Mentre le sequenze dell’assalto sono ormai state messe in fila con precisione, la caccia agli aggressori continua. Ma l’aura del giallo che aleggiava inizialmente attorno al raid, nel frattempo, si è dissolta: il cremasco accerchiato e bersagliato è stato vittima di uno scambio di persona. Aveva ragione Asimov: «La violenza è l’ultimo rifugio dell’incompetente».

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