L'ANALISI
28 Marzo 2025 - 11:17
Un intervento della polizia di Stato
CREMONA - È pesante il bilancio delle indagini, la prima tranche, relative agli scontri tra tifoserie in occasione di Cremonese–Brescia del 29 dicembre scorso. Nelle scorse ore sono stati formalizzati 24 denunce (tutti bresciani) e 14 provvedimenti Daspo (per 8 cremonesi e 6 bresciani).
Il bilancio è provvisorio visto che sono in corso ulteriori accertamenti. La Questura di Cremona ha dunque concluso una prima fase dell’attività investigativa relativa ai violenti scontri tra tifosi avvenuti quel pomeriggio, in occasione dell’incontro che si è disputato allo Zini (concluso sull’ 1 a 1) valevole per il campionato di Serie B. «Grazie a un’articolata e tempestiva attività investigativa condotta dalla Digos della Questura di Cremona, con il supporto della Polizia scientifica, della Digos di Brescia e delle unità specializzate in ordine pubblico - si legge nella nota diffusa ieri mattina dagli uffici di via Tribunali - è stato possibile ricostruire l’intera dinamica dei disordini e identificare numerosi soggetti coinvolti».
Due i momenti principali in cui si sono verificati gli episodi di violenza. Il primo scontro si è verificato nella tarda mattinata, intorno alle 10.20, in piazza Libertà, quando un gruppo di tifosi bresciani ha raggiunto deliberatamente un bar cittadino, punto di ritrovo della tifoseria locale, provocando tafferugli con lancio di oggetti e scontri corpo a corpo, prontamente contenuti dalle forze dell’ordine. Il secondo episodio si è verificato nel pomeriggio, al termine dell’incontro, lungo via del Macello, quando un gruppo di tifosi bresciani ha tentato di forzare il cordone di sicurezza per affrontare la tifoseria cremonese.
Solo l’intervento risolutivo del Reparto Mobile, mediante l’impiego di lacrimogeni, ha impedito il contatto tra le due fazioni.
«Un elemento di rilievo emerso nel corso delle indagini - si legge ancora nella nota della Questura - è la presenza, tra i partecipanti agli scontri, di due cittadini francesi, noti per la loro appartenenza alla frangia più radicale della tifoseria dell’Olympique Marsiglia e da tempo legati al tifo organizzato cremonese. L’identificazione di uno dei due ha richiesto un’attività investigativa transfrontaliera, condotta in collaborazione con la Polizia francese, tramite il Centro di Cooperazione di Polizia Italo-Francese di Ventimiglia. L’attività della Digos si è sviluppata su più fronti, tra cui l’analisi delle immagini della videosorveglianza urbana e delle riprese della Scientifica; l’incrocio dei dati di accesso allo stadio con le schede identificative dei tifosi; il monitoraggio di social network e piattaforme di messaggistica; le individuazioni fotografiche e gli accertamenti nelle banche dati di polizia; la cooperazione internazionale per l’identificazione degli stranieri coinvolti negli incidenti.
Al momento, 24 persone sono state denunciate per reati quali violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e possesso di oggetti atti ad offendere.
A seguito della trasmissione degli atti da parte della Digos, la Divisione Anticrimine della Questura ha attivato le procedure per l’emissione dei provvedimenti di Daspo. Dopo aver analizzato le singole condotte individuali, sono stati emessi a firma del questore, sulla base di quanto previsto dall’art. 6 della L. 401 del 1989, 14 provvedimenti di Divieto di Accesso alle Manifestazioni Sportive (Daspo). Nel complesso sono stati irrogati 32 anni di divieto di accesso alle manifestazioni sportive, di cui 15 con obbligo di comparizione. Tra questi, 3 provvedimenti aggravati e convalidati dall’autorità giudiziaria per i soggetti recidiviobbligo di presentazione presso un ufficio di polizia durante lo svolgimento delle gare calcistiche».
Come detto, sono in corso ulteriori accertamenti investigativi su altre posizioni ritenute meritevoli di approfondimento, finalizzati all’adozione di ulteriori provvedimenti Daspo nei confronti di altri, numerosi soggetti che hanno preso parte attiva ai disordini.
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