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MALTEMPO: ALLARME SUL FIUME

L'acqua nelle canottieri, per 36 ore ostaggi del Po

In serata l’inizio del calo ma è attesa altra pioggia. Diramata l’allerta rossa. Curiosi sulle rive

Elisa Calamari

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redazioneweb@laprovinciacr.it

19 Aprile 2025 - 21:21

L'acqua nelle canottieri, per 36 ore ostaggi del Po

CREMONA - Se durante la giornata di venerdì alle canottieri e sul Lungo Po Europa è stata corsa alla messa in sicurezza (di attrezzature e imbarcazioni in primis), quello di oggi per volontari e appassionati del Grande Fiume è stato un sabato all’insegna della pazienza. Perché l’onda di piena è stata pluriannunciata ed è arrivata in ritardo: pur essendo stata prevista da Aipo attorno alle 13, si è fatta notare in città solo a partire dal tardo pomeriggio. A metà mattina l’idrometro segnava +3,54 metri sopra lo zero idrometrico e dunque oltre il livello che indica l’inizio della criticità moderata (arancione) ma ancora lontano dalla soglia di allarme (rosso) pari a +4,20 metri. Soglia che non è stata raggiunta neppure più avanti: attorno alle 18 il livello ha raggiunto i +3,81 metri (è cresciuto dunque di 1,63 metri in circa 24 ore) ma già a partire dalle 16 è stata registrata una situazione quasi di stasi fra i +3,78 e i +3,80.

LE CANOTTIERI

La piena ha dunque fatto meno paura del previsto, ma di sicuro è bastata per invadere le canottieri (in maniera diversa a seconda delle altezze) e a provocare i soliti danni, che saranno quantificati con precisione nei prossimi giorni quando — come sottolinea il presidente di Assocanottieri Pierangelo Fabris — sarà necessario «un grande lavoro di braccia, per ripulire e sistemare». Se l’acqua ha parzialmente raggiunto le piscine, fino al tardo pomeriggio erano invece salvi i campi da padel della Flora.

Dove però erano stati smantellati i quadri elettrici: «Le informazioni sono arrivate a più riprese e contrastanti, sia per quanto riguarda gli orari sia per quanto riguarda i livelli – spiega infatti Fabris, anche presidente della Flora –. Ad un certo punto si è parlato di un allarme rosso con la previsione di +4,50 e quindi c’è stata la corsa a smantellare per precauzione. Ora resta da capire quanto ci metterà l’acqua a defluire, anche se mi sembrava corresse abbastanza veloce. Un altro serio problema che dovrà essere affrontato è quello delle fognature, perché altrimenti non potranno essere utilizzati bagni e docce». È andata decisamente meglio alla Bissolati, come noto in posizione più alta.

LA REGIONE DIRAMA ALLERTA ROSSA

Nonostante per Aipo la soglia di criticità rossa non sia stata raggiunta in città, dalle 14 di oggi il Centro funzionale monitoraggio rischi naturali di Regione Lombardia ha segnalato che il codice di rischio idraulico da arancione era passato a rosso per le aree interessate dalla piena. Nella mattinata di oggi saranno analizzati i nuovi scenari previsionali a disposizione e saranno rivalutati i codici colore di allerta, validi dalla seconda parte della giornata. A causa delle abbondanti precipitazioni registrate nei giorni scorsi, in particolare sui bacini idrografici dei fiumi Sesia e Ticino, è stato chiesto ai sistemi locali di Protezione civile di mantenere una fase operativa di attenzione-preallarme in quanto i livelli di criticità sono alti. Per questo motivo anche il Comune di Cremona ha portato avanti lo stato di pre allerta della Polizia locale, di Aem e di Padania Acque «per le azioni di monitoraggio e contrasto finalizzate alla salvaguardia della pubblica incolumità e la riduzione dei rischi».

L'ASSALTO DEI CURIOSI

Nella giornata di oggi i cittadini sono stati nuovamente invitati a prestare particolare attenzione nei casi in cui le loro abitazioni si trovino in aree facilmente soggette ad allagamenti, ma soprattutto è stato ribadito l’invito a non avvicinarsi per alcun motivo alle rive del Po. «Anche in assenza di precipitazioni – ha sottolineato il Comune in una nota –, il transito dei deflussi nel fiume può determinare criticità. Il personale della Protezione civile tiene monitorato in modo costante l'evolversi della situazione». Un appello spesso rimasto inascoltato: frotte di curiosi hanno raggiunto le rive, tanti osservavano il vecchio Eridano dalla passerella del ponte in ferro, parecchi hanno lasciato le auto in posizioni improbabili pur di scattare un selfie durante la piena.

Anche il prefetto, Antonio Giannelli nelle scorse ore aveva sottolineato: «Trattandosi di giorni festivi c’è il rischio ci siano maggiori presenze lungo le rive. Ma pic-nic e passeggiate lungo il fiume in questo momento non vanno fatti, perché la pressione della piena potrebbe provocare danni o cedimenti». Ecco perché Giannelli ha richiamato l’attenzione dei sindaci «su quanto previsto dalle vigenti pianificazioni comunali in relazione agli eventi di piena, specialmente per quanto concerne le strutture operative da attivare nella circostanza, in stretto raccordo con l’amministrazione provinciale, sull’impiego del volontariato di Protezione civile e con il concorso delle forze di polizia, soprattutto con riferimento alle zone di pic-nic e alle aree ricreative site in prossimità del fiume, in considerazione delle prossime festività pasquali».

LE PREVISIONI DI AIPO

Aipo ha ipotizzato l’arrivo della piena a Casalmaggiore a mezzogiorno di domani, con superamento della terza soglia di criticità anche nella sezione di Boretto e, nelle ore successive, nella sezione di Borgoforte. La piena interesserà comunque, in tutti casi, le aree golenali. «È raccomandata la massima prudenza nelle aree prospicienti il fiume e nelle attività di navigazione — ha ribadito anche Aipo —, per la presenza di materiale flottante, ed è indispensabile attenersi alle indicazioni ed ordinanze degli enti competenti».

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