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ADDIO ALL’UNIONE DEI COMUNI

Contrasti insanabili: salta «Pievi e Castelli»

Torre de’ Picenardi, Isola Dovarese e Pessina: a fine anno il divorzio (annunciato)

Davide Luigi Bazzani

Email:

davideluigibazzani@gmail.com

20 Aprile 2025 - 09:00

Contrasti insanabili: salta «Pieve e Castelli»

TORRE DE' PICENARDI - Lo scioglimento dell’Unione dei Comuni ‘Terre di Pievi e Castelli’, che comprende Torre de’ Picenardi, Isola Dovarese e Pessina Cremonese, è ormai realtà. La decisione, maturata in modo consensuale tra le tre amministrazioni, è il frutto di un lungo processo di disaccordi e divergenze politiche e amministrative che, nel tempo, si sono rivelate insanabili. Restano i passaggi formali necessari, ma ormai il dado è tratto. L’Unione resterà operativa sino al 31 dicembre di quest’anno.

A confermare la fine del percorso condiviso è Marcello Volpi, sindaco di Torre de’ Picenardi e presidente dell’Unione, che parla di una «spaccatura già emersa anni fa», fin dai tempi delle precedenti amministrazioni. Il nodo più emblematico è stato quello legato al trasferimento delle scuole medie a Isola Dovarese, proposta dell’allora sindaco Gianpaolo Gansi, osteggiata dall’ex sindaco torrigiano Mario Bazzani. «Dopo un tentativo iniziale di ricucitura – spiega Volpi – ci siamo ritrovati a discutere sempre gli stessi problemi, senza riuscire a trovare un punto d’incontro. Le posizioni erano troppo distanti».

trio

I sindaci Marcello Volpi, Gianpaolo Gansi e Odelio Pari


A questo si è aggiunta la posizione di Pessina Cremonese, dove l’attuale amministrazione guidata da Odelio Pari aveva messo l’uscita dall’Unione nero su bianco già nel programma elettorale dello scorso anno. «Una linea chiara – aggiunge Volpi – ribadita più volte, anche sul piano scolastico: il sindaco di Pessina ha espresso la volontà di guardare verso Ostiano. In queste condizioni non era più possibile parlare di Unione né politica, né amministrativa, né tantomeno di comunità».

Lo scioglimento, che si formalizzerà con un passaggio nella giunta dell’Unione il 28 aprile e nei consigli comunali, sarà accompagnato da una gestione il più possibile ordinata e rispettosa, come sottolinea Volpi: «Avremmo potuto assistere a un’uscita più traumatica, ma invece si sta cercando di mantenere una certa discrezione, un profilo basso, una maturità istituzionale. Questo epilogo è un peccato, ma anche un atto di onestà».

Volpi rivendica l’impegno del proprio Comune, che – afferma – ha dato molto all’Unione in termini di risorse e presenza. «Abbiamo un bilancio solido, una struttura con personale sufficiente, e saremo in grado di garantire autonomia amministrativa. L’Unione avrebbe avuto senso solo come passo verso una fusione, ma dato che questa prospettiva non esiste più, mantenerla in piedi sarebbe stato solo uno sforzo vuoto».

Gansi conferma la lettura: «Era una decisione nell’aria da tempo. I contrasti, in particolare sulla questione scolastica, erano profondi e proseguire con dissidi non aveva più senso. Ognuno andrà per la propria strada e probabilmente ne gioveranno anche i rapporti istituzionali tra noi».

Anche da Pessina Cremonese, Pari ribadisce che lo scioglimento era «un nostro obiettivo dichiarato, supportato dal mandato dei cittadini», e che ora si aprirà la fase della gestione del personale e della riassegnazione delle funzioni amministrative ai singoli Comuni. «Abbiamo fatto la nostra parte – afferma – e ora ognuno potrà tornare a camminare con le proprie gambe».

A chiusura, Volpi lancia un messaggio di apertura verso nuove forme di collaborazione, al di là del fallimento dell’Unione: «Chiudersi nel proprio campanile significa morire. Serve aprirsi al territorio, come stiamo già facendo con l’area omogenea e con nuovi consorzi di servizi. È un’altra strada, forse più concreta, per costruire il futuro delle nostre comunità». L'Unione si era ufficialmente costituita nel 2014 tra i Comuni di Ca’ d’Andrea e Torre de’ Picenardi. Successivamente, i Comuni di Isola Dovarese e Pessina Cremonese aderirono con decorrenza dal 2015.

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