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CASALMAGGIORE

Museo Diotti, la collezione si arricchisce con un grande dipinto di Aroldi

Si tratta del “Ritratto di Teresa Braga Aguiari” donato dai fratelli Riccardo e Francesco Manconi. Andrà a inserirsi nella sala 8

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

18 Aprile 2025 - 15:41

Museo Diotti, la collezione si arricchisce con un grande dipinto di Aroldi

“Ritratto di Teresa Braga Aguiari”, a fianco Valter Rosa

CASALMAGGIORE - Il patrimonio artistico del Museo Diotti si arricchisce di un’importante opera pittorica. La giunta comunale ha preso atto della donazione da parte dei fratelli Riccardo e Francesco Manconi del dipinto “Ritratto di Teresa Braga Aguiari” di Tommaso Aroldi (1870-1928), accogliendolo ufficialmente tra le collezioni civiche. Si tratta di un olio su tela di grandi dimensioni (250 x 150 centimetri), databile al 1897-1898, attribuito al pittore casalasco, tra le figure artistiche più rappresentative del territorio. L’opera ritrae Teresa (Teresina) Braga Aguiari, nata a Casalmaggiore nel 1870, figlia dell’ex sindaco Tommaso Braga e di Angela Madella, poi moglie del nobile ferrarese Gaetano Aguiari.


Il dipinto, come sottolinea il conservatore del Museo Diotti, Valter Rosa, assume un significato profondo non solo per il soggetto rappresentato, ma anche per il suo valore culturale e documentario all'interno della collezione museale: «Sia per l’importanza del personaggio ritratto, che per la tipologia tipica nel gusto fin de siècle, oltre che per la qualità pittorica, il grande dipinto costituisce un indubbio arricchimento delle collezioni del Museo Diotti, ad integrazione delle opere già possedute di Aroldi, presente nella sala 8, dove andrà ad inserirsi».


Rosa sottolinea come l’effigiata sia una figura storica legata strettamente a Casalmaggiore: figlia di uno dei sindaci della città, andata in sposa a Ferrara, e successivamente rientrata nella città natale. Il dipinto, che la ritrae a figura intera secondo i canoni dell’epoca, fu presumibilmente realizzato in occasione della decorazione della casa coniugale in via Azzo Porzio, tra il 1897 e il 1898, da parte dello stesso Aroldi. «Pur in assenza di firma – annota Rosa – l’attribuzione dell’opera ad Aroldi appare fondata per confronto stilistico con suoi ritratti autografi coevi. Le grandi dimensioni dell’opera, solo di poco inferiori al Ritratto del Conte Busi (Fondazione Conte Busi Onlus), ne giustificano una stima ai fini inventariali e assicurativi di 10mila euro».


Il conservatore ricorda inoltre che si tratta di un dipinto antico della fine dell’Ottocento e che la stima economica è perfettamente allineata ai valori adottati nel 2023 in occasione della mostra monografica dedicata proprio ad Aroldi, nella quale l’artista era stato riscoperto e valorizzato nel contesto storico e artistico dell’epoca. Infine, Rosa evidenzia l’importanza della collocazione del dipinto nella sala 8 del Museo Diotti, dove sono già esposte altre opere di Aroldi, offrendo così una continuità narrativa e visiva che arricchisce l’esperienza del visitatore e contribuisce a restituire una più completa immagine del contesto culturale casalasco di fine Ottocento.

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